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GIORNATA DI MOBILITAZIONE IN VENETO

Sbalchiero: “Si è alzata con forza la voce dei nostri 170mila soci. Ecco le nostre 5 priorità per la crescita”

Nel corso del 2012 in Regione Veneto
sono cessate 11.734 imprese artigiane (32 al giorno sabati e domeniche compresi)
il comparto artigiano si è ridotto di -2.663 imprese arrivando a 139.190.
Hanno avuto il coraggio di aprire 9.071 imprese artigiane.

Mancano all’appello:
-1.611 imprese di Costruzioni
-843 imprese manifatturiere
-232 imprese di Trasporto e magazzinaggio
-202 imprese di riparazione di auto e motocicli
-77 attività di servizi alla persona   

I settori in controtendenza sono
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese: + 170 imprese
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione: + 132
Servizi di informazione e comunicazione: + 52
Sanità e assistenza sociale: + 10
Istruzione: + 8

Ridurre il peso del fisco scongiurando prima di tutto l’ulteriore scatto Iva, escludere dall’Imu gli immobili strumentali delle imprese, assicurare lo smobilizzo dei crediti nei confronti della P.A., avanti con le semplificazioni. Sul fronte del lavoro garantire gli ammortizzatori, favorire la bilateralità e l’internazionalizzazione delle imprese. Sono questi alcuni dei punti contenuti in un’agenda di 80 pagine che Rete Imprese Italia ha presentato oggi alle forze politiche.
Si è alzata con forza oggi in Veneto, come in tutta Italia, la voce di centinaia di migliaia di piccole imprese per chiedere una svolta nella politica economica del Paese. “E’ la voce delle imprese e delle professioni del commercio, dell’artigianato, dei trasporti, del turismo e dei servizi di mercato che oggi, per la prima volta insieme, si mobilitano per chiedere alle forze politiche di puntare sulla ripresa e di investire nello sviluppo”. E’ quanto afferma Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto a commento delle straordinarie iniziative andate in “onda” stamattina a Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza e Verona.
“Abbiamo declinato le nostre strategie prioritarie per tornare a crescere intimando però una pre-condizione essenziale: si deve partire da vero processo di controllo, ristrutturazione, riqualificazione e riduzione della spesa pubblica che non si basi però su tagli lineari ma sulla revisione del perimetro stesso della funzione pubblica e della sua ridondante complessità di livelli istituzionali ed amministrativi”.

Queste le 5 priorità  

Ridurre la pressione fiscale scongiurando l’ulteriore innalzamento dell’aliquota IVA previsto a partire dal 1° luglio prossimo; rivedere il criterio utilizzato per la determinazione del reddito di impresa dei soggetti IRPEF, passando dalla competenza alla cassa; escludere dall’IMU gli immobili strumentali all’attività d’impresa; rivedere il sistema della riscossione coattiva, ampliando ed uniformando il periodo della rateazione dei debiti tributari, ed escludere dal fermo amministrativo e dal pignoramento i beni strumentali all’attività d’impresa;ridefinire il tributo rifiuti e servizi TARES, strutturando un nuovo sistema tariffario che rappresenti al meglio la reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche.

Dare nuovo credito alle imprese favorendo la solidità patrimoniale dei Confidi e facilitare il ricorso al Fondo di garanzia per le PMI; assicurando la piena operatività agli accordi in materia di certificazione e smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della P.A.; apportando correttivi ai parametri, troppo rigidi, di Basilea 3 e dare piena attuazione alla nuova legge sui tempi di pagamento, senza introdurre ulteriori oneri a carico delle imprese.

Proseguire nell’azione di semplificazione dando completa attuazione alla avviata riforma organizzativa degli sportelli unici, rapida operatività alle Agenzie per le imprese e completamento del Portale “Impresainungiorno”; stabilendo un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti semplice, non oneroso per le imprese ed efficace per il reale contrasto alle ecomafie, superando il Sistri; prevedendo semplificazioni per le imprese dotate di certificazioni come garanzia presunta di conformità a determinati obblighi giuridici; snellendo le procedure burocratiche in materia di sicurezza sul lavoro e rendendo efficiente la giustizia civile ordinaria anche potenziando i sistemi di risoluzione alternativa delle controversie.

Sviluppare le imprese per lo sviluppo del mercato del lavoro garantendo il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2013; rafforzando il rapporto scuola-lavoro rivedendo i percorsi formativi nell’istruzione e nella formazione superiore e universitaria; prevedendo politiche fiscali e contributive di maggior vantaggio per gli strumenti del welfare contrattuale bilaterale (previdenza complementare, assistenza sanitaria, sostegno al reddito) che contribuiscono ad incrementare il reddito disponibile del lavoratore e del futuro pensionato e a contenere la spesa pubblica.

Investire su infrastrutture ed energia per competere adottando una strategia per la riduzione dei costi di approvvigionamento; armonizzare la politica energetica con quella fiscale favorendo la riduzione del carico fiscale sui costi energetici sostenuti dalle imprese; adottare una politica energetica orientata verso nuove tecnologie più efficienti e coerenti con le esigenze del mercato a partire dalla riduzione dei costi per le MPMI e dall’incentivazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.