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Il Milite Ignoto: un libro per onorarne la memoria

La collana editoriale dedicata alla Grande Guerra promossa da Confartigianato Vicenza e Fondazione Monte di Pietà si è recentemente arricchita di un decimo volume, intitolato “Il Milite Ignoto”.

“Al Combattente senza i fiori del ritorno…”. Curato da Antonio Guglielmi e Paolo Volpato, il libro contiene anche una ricca sezione iconografica.Basilica di Aquileia, 28 ottobre 1921. Gli occhi di tutti sono rivolti alle undici bare al centro della navata e alla donna che le fronteggia, Maria Bergamas. Madre d’un ragazzo strappatole dalla guerra.

Maria deve scegliere, tra quei feretri che contengono le spoglie riesumate di combattenti senza nome, quello che verrà tumulato a Roma, nel monumento al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti durante il conflitto.Maria passa davanti a ogni salma, finché ha quasi un mancamento davanti alla penultima: sarà quella, allora, l’anonima spoglia prescelta; quella che rappresenterà per sempre l’immane sacrificio di una intera generazione tra il 1915 e il 1918 sui fronti italiani ed europei.

Dopo la Francia e l’Inghilterra, questo tipo di celebrazione venne dunque adottato anche dall’Italia, e si trasformò in uno straordinario momento di unità nazionale: il convoglio ferroviario che trasportò la bara del Milite Ignoto dal Friuli all’Altare della Patria a Roma venne infatti seguito e salutato da una folla immensa e commossa, segno di deferente riconoscenza collettiva ma anche di come, nella società di allora, la stragrande maggioranza delle famiglie avesse patito un lutto per cause belliche.

Preceduto da una riflessione di Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale del Veneto, e da una densa introduzione firmata dallo storico Paolo Pozzato, già autore di precedenti numeri della collana, il volume di Guglielmi e Volpato ripercorre le varie vicende che caratterizzarono quell’evento, dai trattati di pace del 1919 alla ricerca dei resti del Soldato Ignoto sui vari fronti italiani (Tonale, Pasubio, Altopiano di Asiago, Monte Grappa, Montello, Piave, Dolomiti, Gorizia, Rombon, Carso), passando poi al capitolo dedicato al viaggio del convoglio fino alla capitale d’Italia e alle cerimonie che vi si tennero tra il 2 e il 4 novembre di quel 1921, alla presenza delle massime autorità civili e militari.

Affidando l’opera all’attenzione dei lettori, il presidente di Confartigianato Vicenza, Gianluca Cavion, e il presidente della Fondazione Monte di Pietà, Giuseppe Nardin, sottolineano come l’opera data ora alle stampe, contraddistinta da una meticolosa ricerca storiografica, contribuisca in modo significativo a onorare la memoria e il sacrificio di quanti, travolti dall’atroce carneficina, ebbero in sorte anche il destino di rimanere “senza i fiori del ritorno”, vale a dire senza una tomba sulla quale potessero piangerli i loro cari. Almeno di questo li risarcisce tutti, idealmente, l’Altare della Patria, dove riposa il Milite Ignoto.