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Il quadro della situazione del settore orafo in vista di VIOro (al via il 17 marzo)

Zen: “Ottimi dati registrati nel 2021 ci hanno reso fiduciosi nella crescita e sviluppo del nostro comparto”.

Comunicato 38 – 15 marzo 2022

Alla vigilia di VicenzaOro, che apre i battenti il 17 marzo, l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza fa il quadro della situazione del settore che a fine anno contava 681 imprese, di cui 382 artigiane pari al 56,1% del totale. E se nell’ultimo anno le imprese del settore sono calate del 3% (-21 unità) quelle artigiane hanno retto l’urto della pandemia con una flessione più contenuta (-0,8%, pari a -3 unità).

Storicamente il settore presenta una marcata specializzazione distrettuale, con una forte concentrazione nelle province di Arezzo, Vicenza e Alessandria che complessivamente rappresentano il 69,3% delle vendite italiane all’estero dell’ultimo anno. In particolare, Vicenza esporta prodotti orafi per 1.713 milioni di euro, dietro ad Arezzo (2.636 milioni di euro) e davanti ad Alessandria (1.446 milioni di euro). In termini di dinamica nel 2021 si rileva una crescita del comparto orafo vicentino del 57,1%, molto più vivace rispetto al +20,6% del totale export manifatturiero vicentino. Il comparto vicentino supera inoltre il livello pre-crisi del 23,5%: Arezzo segna un +17,3% sul 2019, mentre Alessandra registra un calo del 36,2%.

Quanto ai principali mercati di destinazione dei prodotti orafi vicentini ci sono gli Stati Uniti con un valore dell’export che nel 2021 ammonta a 469,8 milioni di euro, pari al 27,4% dell’export orafo. Seguono gli Emirati Arabi Uniti con 207,6 milioni di euro (pari al 12,1%), Sud Africa con 118,5 milioni di euro (6,9%), Hong Kong con 84,0 milioni di euro (4,9%) e Romania con 74,5 milioni di euro (pari al 4,4% dell’export orafo).

A questi incoraggianti numeri si somma una indagine CAWI, condotta tra fine febbraio e inizio marzo, rivolta alle imprese socie della Categoria Metalli Preziosi. Interessanti le evidenze emerse. Come quella relativa all’occupazione con una impresa su 3 (pari al 32,6%) che dichiara l’intenzione di assumere nuovo personale nei prossimi mesi; chi non lo farà per la metà (50,0%) afferma che il motivo è che hanno già provveduto a nuove assunzioni nei mesi scorsi. Anche per il settore orafo emerge poi il problema delle competenze ovvero la difficoltà nel reperire le figure professionali di cui hanno bisogno. La principale motivazione è il ridotto numero di candidati (per l’81,8% delle imprese) e l’inadeguatezza dei candidati (per il 18,2% delle aziende).

In termini di fatturato quasi la metà delle imprese (43,5%) dichiara che nel 2021 è aumentato rispetto al 2019, anno pre-crisi, il 30,4% afferma che è rimasto invariato, mentre un ulteriore 26,1% dichiara che è diminuito. La quota di imprese con un aumento di fatturato è più elevata tra le imprese che esportano (78,6%).
Guardando al futuro le previsioni per il I semestre 2022 sono positive, infatti il 52,2% prevede un aumento di fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il 47,8% prevede che sarà uguale.

Come per tanti altri settori le difficoltà principali che devono affrontare le imprese orafe sono legate: all’elevato prezzo delle materie prime, l’elevato prezzo delle componenti energetiche; la difficoltà di reperire personale e competenze necessarie. 

Per far fronte a queste difficoltà il 43,5% gli imprenditori ha dichiarato di essere costretto ad imputare i maggiori costi sul prodotto in vendita, il 34,8% riduce la propria marginalità e il 13,0% lavora in perdita. 

Saranno più di 50 le imprese del comparto orafo-argentiero iscritte a Confartigianato Imprese Vicenza che esporranno a VicenzaOro, la manifestazione internazionale organizzata da IEG- Italian Exhibition Group vedrà la partecipazione di circa 1.000 brand espositori suddivisi in nove distretti tematici che comprendono le aree Icon, Creation e Evolution T-Gold, quest’ultima dedicata all’esposizione di macchinari e tecnologie innovative applicate ai settori dell’oreficeria. Sulla scia del successo di settembre, gli imprenditori si attendono anche per l’edizione di marzo una buona affluenza di visitatori esteri, sebbene non si prospetta un ritorno ai numeri pre-pandemia a causa delle restrizioni agli spostamenti per i visitatori provenienti dal Sud-Est asiatico tutt’ora in vigore. 

“Le attese per questa nuova edizione di Vicenzaoro sono alte – afferma Onorio Zen, Presidente provinciale della categoria Metalli Preziosi di Confartigianato Imprese Vicenza. Vicenzaoro rappresenta infatti per noi la fiera di riferimento del comparto orafo-argentiero e si configura da sempre come una occasione importante per la promozione della manifattura e delle eccellenze delle creazioni orafe del distretto vicentino che presentiamo in anteprima ogni anno. Il ritorno delle fiere in presenza rappresenta per i buyer provenienti da tutto il mondo la possibilità di toccare con mano i trend e le tendenze delle nuove collezioni che proponiamo e questo ha certamente contribuito al recupero delle esportazioni, superando i livelli del 2019”. 

“Gli ottimi dati registrati nel 2021 ci hanno reso fiduciosi nella crescita e sviluppo del nostro comparto- prosegue Zen-, tuttavia la volatilità del prezzo dei metalli preziosi e il forte incremento dei costi dell’energia rischiano di compromettere le buone performance dell’anno scorso ed il consolidamento delle posizioni di mercato. Non trascuriamo gli effetti della guerra appena scoppiata in Ucraina, sebbene le aree coinvolte nel conflitto rappresentano una quota marginale per la produzione orafa-argentiera”. “Restiamo comunque fiduciosi in una buona affluenza, possibilmente più alta rispetto all’ultima edizione di settembre, di buyer provenienti da Medio Oriente, Europa e Stati Uniti mercati di sbocco per noi strategici e che hanno trainato la ripresa del settore nel corso dello scorso anno”, conclude Onorio Zen.