IL CUPLA INCONTRA IL CONSIGLIO REGIONALE SUL PSS
A seguito di una richiesta di incontro formale per denunciare il mancato avvio delle unità di medicina integrata nel territorio, prevista dal nuovo piano sociosanitario, il Cupla Veneto (il coordinamento regionale delle associazioni dei Pensionati del lavoro autonomo di cui fa parte anche l’ANAP di Confartigianato) è stato ricevuto ieri in Consiglio Regionale del Veneto dal Presidente Ruffato, il presidente della V commissione Padrin ed alcuni Consiglieri regionali. Si tratta di un importante risultato del Cupla veneto che ha sollevato nelle sedi istituzionali la grave situazione del PSS e che testimonia l’importanza e la credibilità del comitato. Dopo l’incontro è stato deciso che il Consiglio, e la V commissione faranno le dovute verifiche per accertare quanto del piano è stato attuato e quanto invece è rimasto lettera morta. E’ stato comunque riaffermato dallo stesso Presidente Ruffato che il Piano deve essere attuato, che la medicina di rete deve cessare e che la medicina di gruppo integrata è e sarà la medicina della Regione Veneto. Su questo ovviamente il Cupla ha ribadito la piena disponibilità a collaborare e a dare un suo contributo. “Il problema della resistenza dei medici di base a riorganizzare il proprio servizio in sedi associate, aperte 12 ore al giorno e integrate dalla presenza di infermieri, attrezzature medicali e guardia medica nelle ore notturne, è solo l’ennesimo inciampo sul percorso di avvio nuovo piano sociosanitario regionale, approvato dal Consiglio regionale nel giugno 2012. Invito la commissione Sanità a verificare a tutto campo l’applicazione del piano sociosanitario e il rispetto delle varie scadenze previste dalla legge” E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio Clodovaldo Ruffato. “Il piano sociosanitario non è fatto solo di schede ospedaliere e territoriali – ha aggiunto Ruffato – ma prevede una serie di provvedimenti di riorganizzazione della rete sanitaria e assistenziale, come la riorganizzazione della medicina di base, che ne costituiscano l’ossatura, anzi il prioritario presupposto per il ridisegno della mappa degli ospedali”. “Già dal prossimo 6 giugno la commissione darà avvio alla ricognizione sull’attuazione effettiva della legge più importante prodotta dal Consiglio per i veneti – ha prontamente replicato il presidente Padrin – Gli indirizzi dati dal Consiglio non possono essere disattesi dalla Giunta”. A sollecitare l’immediata reazione del presidente Ruffato e della commissione Sanità sono stati i rilievi documentati mossi da Marino Bianchi e Lino Ferrin, rispettivamente presidente e vicepresidente del Cupla, il coordinamento unitario di otto categorie di pensionati del lavoro autonomo del Veneto, in rappresentanza di 300 mila pensionati: il nuovo piano sociosanitario valorizza i medici di base prevedendo la riorganizzazione del loro servizio in modo integrato e associato, su base territoriale, in modo da garantire continuità assistenziale 24 ore su 24. Invece, a seguito delle difficoltà incontrate nella negoziazione contrattuale con la categoria, la Giunta regionale – ha denunciato il Cupla – sta privilegiando la semplice messa in rete degli ambulatori dei medici di base, a scapito della riorganizzazione in forma integrata. “La medicina in rete non è prevista nel piano approvato un anno fa e la delibera che riconosce un integrativo ai medici in rete rappresenta un inutile dispendio di denaro pubblico – rileva il Cupla – Chiediamo al Consiglio di farsi garante del rispetto delle decisioni che ha assunto, a garanzia dei diritti di tutti i cittadini veneti, che meritano di avere una copertura medico-assistenza territoriale efficace ed efficiente, che eviti inutili code ai servizi di pronto soccorso”. Da qui l’immediato impegno della commissione a mettere sotto la lente tutte le scadenze e i processi applicativi del piano di riorganizzazione della sanità veneta approvato undici mesi fa, verificando la congruità dei provvedimenti di Giunta sinora assunti, in attesa dell’adozione delle sospirate schede di programmazione ospedaliere e territoriali.