Hackathon Vi-Challenge: il digitale per valorizzare il patrimonio culturale
Nello hackathon “Vi-Challenge” tenutosi a Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore, cinquanta tra studenti, esperti e appassionati hanno sfornato in 24 ore idee digitali per i beni culturali.
Il contest aveva l’obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche e digitali per la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio vicentino, seguendo il tema “La Cultura è una bella invenzione”.
L’evento ha registrato il sold-out, esaurendo tutti i posti disponibili, e ha coinvolto partecipanti di tutte le età, tra i quali 11 studenti dell’Istituto Tecnico Rossi di Vicenza, 10 studenti dell’ITS Kennedy dell’Alto Adriatico di Pordenone, e diversi studenti universitari e ricercatori provenienti da Trento, Udine, Venezia, Cesena e Bologna, studenti di H-Farm, e sette tra startupper e professionisti. Alla fine, una giuria di esperti ha avuto il non facile compito, vista la qualità dei progetti presentati, di decretare i vincitori.
Organizzato dal Comune di Vicenza, in collaborazione con il Digital Innovation Hub di Confartigianato Imprese Vicenza, l’hackathon è stato ospitato nella cornice storica di Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, dove i partecipanti hanno lavorato, mangiato e dormito (poco) senza mai spegnere i computer, ispirati dalla storia e dalla tradizione di un luogo iconico, in un connubio tra sapere e saper fare.
I vincitori
Al termine della ‘maratona informatica’, gli otto gruppi partecipanti hanno illustrato il loro lavoro a una giuria interdisciplinare composta da Cristian Veller, presidente della categoria Information & Communication Technology (ICT) di Confartigianato Vicenza, Debora Saviana, project manager presso UniSMART della Fondazione Università di Padova, Mirco Attocchi, coordinatore area web di Axera, Simona Siotto, assessore alla cultura del Comune di Vicenza, e Idelfo Borgo, direttore ICT di Agenda Digitale del Veneto. Giurati che si sono dovuti destreggiare tra app, algoritmi e device connessi, per decretare i vincitori dei tre premi in palio.
Ad aggiudicarsi i 5.000 euro per migliore app mobile è stato il gruppo Framly con l’omonimo progetto Framly per la realizzazione di mostre di opere d’arte in digitale. In un mondo in cui si fa ancora fatica a capire l’innovazione digitale applicata al mondo culturale, è stata adottata una soluzione tecnologicamente complessa, ma al contempo semplice ed efficace, che può avvicinare diversi target di pubblico al “metaverso” e al mondo degli NFT (oggetti artistici virtuali).
Il progetto, dotato di un prototipo funzionante e implementabile in breve termine, è stato presentato completo di un business plan realistico.
Al gruppo Lorem Ipsum, con il progetto VI.GO, sono invece andati i 1.000 euro per miglior progetto di “data science” grazie all’utilizzo del modello della “gamification” per stimolare la partecipazione alla valorizzazione dei dati.
Un ulteriore premio di 1.000 euro, messo in palio da Axera, azienda partner tecnico dell’iniziativa, è stato assegnato al gruppo Chilerossi per il progetto AcculturateVI, che ha valorizzato Lorawan, una specifica tecnologia IOT (Internet of Things), perfettamente in linea con la visione aziendale di Axera.
I commenti
Quello ospitato a Montecchio è stato il secondo hackathon organizzato da Vicenza Innovation Lab, dopo quello dello scorso ottobre dedicato a parità di genere ed economia circolare. Il progetto, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, mira ad accelerare i processi di innovazione tecnologica del territorio e vede l’impegno del Comune di Vicenza come capofila, al fianco dei Comuni di Altavilla Vicentina, Creazzo, Torri di Quartesolo e Sovizzo, e in collaborazione con il DIH – Digital Innovation Hub, realtà di Confartigianato Imprese Vicenza.
“Questa seconda edizione – è il commento dell’assessore con delega all’innovazione tecnologica Valeria Porelli – ha dovuto affrontare la sfida di declinare con strumenti digitali un argomento, quello della cultura, fino a oggi affrontato con metodi tradizionali e distanti dagli strumenti digitali. A prescindere dai premi, tutti meritati, ogni progetto è il frutto dell’impegno non comune di ragazzi che si sono messi in gioco in un settore che viene considerato distante dalle giovani generazioni e che potrà offrire ai ‘nativi digitali’ degli strumenti utili al passo con i tempi per avvicinarli a temi e argomenti considerati, troppo spesso, interessanti solo per gli adulti”.
“Anche in occasione di questo hackathon – ha aggiunto Cristian Veller, presidente categoria ICT di Confartigianato Imprese Vicenza – abbiamo potuto constatare la preparazione e la creatività dei giovani. A loro va il merito di aver colto nel segno i temi della sfida e di trasformarli in altrettante progettualità, dimostrando di padroneggiare tecnologie molto avanzate come gli NFT, l’Internet delle Cose, l’Intelligenza Artificiale. L’evento di Montecchio Maggiore è stato l’ultimo di una serie di hackathon che si sono svolti in territorio vicentino e che, accanto ai partner istituzionali, ha visto la collaborazione del Digital Innovation Hub di Confartigianato, a riprova che la sinergia tra diversi soggetti porta a tangibili risultati. Le idee e i progetti sviluppati nel corso degli hackathon diventano così altrettante opportunità, per le realtà istituzionali e imprenditoriali, di conoscere le potenzialità del digitale e le sue positive applicazioni nel territorio e all’interno delle imprese”.
Articolo aggiornato al 29 luglio 2022
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