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RIFORMA SISTRI

Sbalchiero: “Accanimento terapeutico su un modello inaccettabile.
Auspichiamo l’immediato avvio di un confronto con il Governo”.

“E’ incomprensibile l’accanimento terapeutico dei vari Governi succedutisi in questi ultimi tre anni, nei confronti di un modello di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che ha ampiamente dimostrato di essere inapplicabile ed ingiustificatamente costoso. Per questo auspico che il ministro Orlando accolga al più presto la proposta di Rete Imprese Italia per l’attivazione di un tavolo di confronto che dovrà farsi promotore di una proposta per un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti in grado di garantire il rispetto delle regole e della legalità”. Ad affermarlo Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto alla luce del decreto legge sulla razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni, approvato l’altro ieri dal Consiglio dei Ministri, che include anche disposizioni in materia di SISTRI.
“Ci tengo a ricordare –prosegue Sbalchiero- che ai 100 milioni di euro di tassa Finmeccanica, (cifra data dalla somma dei contributi che 400mila imprese hanno inutilmente versato per due anni), la regione Veneto ha dato un apporto consistente. Oltre 40 mila le aziende coinvolte (il 60% delle quali aziende artigiane), tra produttrici di rifiuti e gestori (trasporto e smaltimento), che hanno speso 18 milioni di euro per iscriversi, acquistare più di 50mila chiavette usb e quasi 9mila black box. Da qui il nostro disappunto e la nostra perplessità nell’apprendere che dal 1° ottobre il SISTRI tornerà operativo per i trasportatori e i gestori, anche se limitatamente ai soli rifiuti pericolosi, con modalità che rimangono identiche alle precedenti, generando pesanti difficoltà e disagi alle imprese. Perché proseguire con un sistema che poco meno di un mese fa è stato definito inefficiente e inapplicabile proprio in sede ministeriale, in occasione della consultazione coordinata dal Prof. Edo Ronchi, su incarico del Ministro Orlando?”.
“La Confartigianato, sia nazionale che regionale veneta –conclude Sbalchiero-, non si sono mai rassegnate a dover applicare questo sistema lunare di tracciabilità. Lo abbiamo contrastato, accusato (ricordo la pagina acquistata sui giornali a maggio 2011 per denunciare, dopo il click-day che non volevamo più gettare i nostri soldi nei rifiuti) ed analizzato nei suoi bachi tecnologici e normativi. Per questo auspico che il congelamento di sei mesi previsto per l’entrata in vigore del sistema, sia sfruttato con  intelligenza per studiare ed adottare strumenti di reale semplificazione a misura delle piccole imprese che consentano di superare il modello del Sistri”.