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RIPARAZIONE DIRETTA (O RISARCIMENTO EQUIVALENTE) – VS – RISARCIMENTO IN FORMA SPECIFICA

Si riaccende lo scontro tra Carrozzieri e Compagnie Assicurative

“La risoluzione 7/00060 in tema di risarcimento per le riparazioni auto in discussione oggi, 12 settembre 2013, in VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, riaccende, dopo solo un anno, vecchie polemiche e lo scontro fra carrozzerie e compagnie di assicurazione. Una vera e propria imboscata che rischia di minare il processo di distensione dei rapporti avviato dalle Organizzazioni di categoria ed ANIA attraverso la stesura di un codice deontologico in discussione proprio in questi mesi”. La denuncia è di Silvano Fogarollo, padovano, Presidente dei carrozzieri di Confartigianato Nazionale e Regionale Veneto che spiega: “la nuova azione si prefigge l’introduzione di un rapporto di dipendenza dell’autoriparazione (un settore altamente competitivo, nel quale migliaia di artigiani si contendono una clientela numericamente in contrazione) rispetto al mondo assicurativo (in cui, al contrario, si è verificata, con la creazione del gruppo Unipol SAI, una concentrazione senza precedenti). Un rapporto di dipendenza non solo palesemente illegittimo e contrario alla legislazione antimonopolistica nazionale e comunitaria, ma contrario anche agli interessi dei consumatori e degli utenti”.
“A questo giudizio sono giunti a gennaio 2012, i Deputati italiani che hanno bocciato un provvedimento simile inserito nel cosiddetto decreto Cresci-Italia –prosegue Fogarollo-. Ma ora le lobby assicurative sono tornate alla carica con una nuova iniziativa parlamentare, la risoluzione 7/00060 appunto, che tende a modificare la normativa vigente. In pratica, con altre parole ed una complessa procedura, si ripropone di limitare la libertà del consumatore introducendo una penalizzazione in caso di sinistro per chi opta per il cosiddetto risarcimento in forma equivalente ovvero in denaro, a tutto vantaggio del risarcimento in forma specifica ovvero la riparazione del veicolo incidentato con facoltà della Compagnia di Assicurazione di scelta della carrozzeria, fiduciaria o meno che sia”.
“Abbiamo immediatamente espresso, con una lettera alla Commissione Finanze della Camera, la contrarietà dei carrozzieri per un’iniziativa tecnicamente erronea, inapplicabile e contraria agli interessi del consumatore utente –informa Fogarollo-. In particolare abbiamo sottolineato che il sistema della responsabilità civile italiana si basa su un principio risarcitorio, e non indennitario, motivo per cui il diritto al ripristino della cosa danneggiata non può essere contrattualmente limitato, né tollerare franchigie imposte per legge. Inoltre è per noi inspiegabile la disparità di trattamento che si verrebbe a creare fra i danneggiati vittime di un sinistro stradale provocato da un veicolo a motore per il quale è applicabile la procedura di “risarcimento diretto” e tutti gli altri (per cui il “risarcimento diretto” non è applicabile, o danneggiati in eventi non stradali). Un provvedimento del genere provocherebbe (come effetto immediato) insormontabili problemi interpretativi ed una esplosione del contenzioso, con conseguente intasamento degli uffici giudiziari. Quelli più perniciosi sarebbero però gli effetti di lungo termine, nella improbabile ipotesi che gli intenti dei promotori venissero conseguiti”.