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“AUTO ELETTRICA: LA CONOSCI?”. SULLO STATO DELL’ARTE, OGGI (26 SETTEMBRE) CONVEGNO DI CONFARTIGIANATO VICENZA

Meccanici, Carrozzieri, Metalmeccanici ed Elettromeccanici vicentini,
impegnati anche in un progetto sulla trasformazione dei motori tradizionali,
incontrano a Creazzo alcuni esperti del settore.

Prosegue il cammino di “Futuro Elettrizzante”, l’iniziativa di Confartigianato Vicenza nata nel 2010 per incentivare la mobilità elettrica, progetto cui ha già aderito la quasi totalità dei Comuni della provincia resisi disponibili, su un protocollo d’intesa, a creare punti di ricarica e aree di parcheggio dedicate ai veicoli non inquinanti.
Dopo la recente installazione della prima colonnina di ricarica nel Comune di Vicenza, il percorso di Confartigianato a sostegno della mobilità sostenibile continua oggi (giovedì 26) con un convegno all’Hotel Vergilius di Creazzo (ore 20) rivolto alle imprese e a quanti sono interessati alle opportunità dell’auto elettrica.
L’incontro prende spunto dall’indagine “Gli automobilisti vicentini e l’auto elettrica” condotta da GIPA Italia, osservatorio specializzato sul mercato della cura e manutenzione dei veicoli.
“Sul totale del campione intervistato, oltre il 90% degli automobilisti ha dichiarato che l’auto elettrica è secondo loro una valida proposta per la mobilità urbana – spiega l’amministratore delegato di GIPA Italia, Marc Aguettaz -.  Volendo poi fare una valutazione del potenziale di sostituzioni dell’auto partendo dal parco circolante vicentino, e considerando chi è interessato e disposto a investire tra 5000 e 7500 € (2,7%), il numero di vetture potenziale è di oltre 14.000 unità”.
Numeri piuttosto importanti, sia per il progetto, sia per le categorie del settore interessate.  Partendo proprio da queste considerazioni, il convegno intende fare il punto sull’evoluzione della ricerca tecnologica in tema di auto elettriche grazie alla partecipazione, oltre che di Marc Aguettaz, di esperti del settore dell’automotive:  da Cosimo Murianni, giornalista di “Quattroruote” che da anni segue questo argomento; a Marco Cassani, sales director Sustainable Mobility di FIAMM, per un approfondimento sul tema delle batterie al sale; a Lorenzo Berzi, del Dipartimento Meccanica e Tecnologia industriale dell’Università di Firenze, per una riflessione sull’auto elettrica nella mobilità urbana. A coordinare gli interventi Raffaele Cerminara, segretario nazionale di Confartigianato Autoriparazione e Meccanica di Produzione.
Nell’occasione viene inoltre presentato il progetto di un kit con cui trasformare un’auto a benzina in un mezzo alimentato da elettricità.  È questo, infatti, l’obiettivo cui stanno lavorando le categorie Meccanici, Carrozzieri, Metalmeccanici ed Elettromeccanici di Confartigianato Vicenza con il progetto “Banzai” ispirato al Giappone dove, quindici anni fa, nasceva il primo veicolo a motore elettrico.
“Futuro Elettrizzante e progetto Banzai hanno una doppia finalità : stimolare la domanda e offrire alla aziende opportunità di mercato contando sulla forza della filiera”, aggiunge il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo,
ricordando anche che, dopo Vicenza, a breve altri quattro Comuni della provincia si doteranno di una colonnina per la ricarica elettrica.
“Le iniziative messe in campo per la mobilità sostenibile  – prosegue Pietro De Lotto, direttore di Confartigianato Vicenza – hanno implicazioni culturali, perché accrescono la sensibilità sui temi ambientali; industriali, perché le aziende da subfornitrici diventano protagoniste facendo leva sulle reti d’impresa e sull’innovazione; di risparmio energetico/economico, per l’evidente abbattimento dei costi non solo per le famiglie ma anche per l’intera collettività”.
“Confartigianato Vicenza segue con attenzione anche le nuove opportunità imprenditoriali che sono insite in questo nuovo mercato –  spiega Luigino Bari, componente della Giunta Esecutiva di Confartigianato Vicenza, coordinatore del progetto Banzai e imprenditore elettromeccanico -. Nella nostra provincia, abbiamo la fortuna di poter contare su tutta la filiera necessaria per progettare, costruire, assemblare e poi montare il kit di trasformazione: il Vicentino è il regno dei motori elettrici, essendo un distretto della meccatronica.  Potendo perciò contare sulla gamma delle specializzazioni e sulla capacità di relazione tra esse, il progetto mira alla realizzazione di una tecnologia standard da applicare alle auto usate, in particolare alle cosiddette city car. Non va dimenticato poi che, rispetto al tradizionale motore a scoppio, quello elettrico può percorrere centinaia di migliaia di chilometri senza subire particolari ‘invecchiamenti’. Per cui, grazie al kit, la vita stessa dell’auto viene aumentata anche più del doppio”. Non solo: dell’auto verrebbero anche rivisitati carrozzeria e interni, rendendola praticamente come nuova.
Il costo della “trasformazione” viene stimato in circa 6mila euro (la metà di quanto attualmente sul mercato). Una cifra che può sembrare importante ma
che va raffrontata agli oltre 4mila euro (20% del budget) spesi da una famiglia media vicentina per l’utilizzo e la manutenzione dell’auto, senza contare alcuni benefici quali, per esempio, le zone parcheggio dedicate e gratuite.