“ARTIGIANE CORAGGIOSE” SFIDANO LA CRISI: IN VENETO CRESCONO NONOSTANTE LA CRISI +2% IN 5 ANNI! 37.730 LE ATTIVITÀ GUIDATE DA DONNE
Rader: “Bene i 20 milioni in Medio Credito Centrale destinati all’imprenditoria femminile”
Cinque anni di crisi hanno lasciato il segno sugli imprenditori artigiani veneti: tra il 2008 e il 2013 sono diminuiti di 9.917 unità, pari al 6,8% in meno.
Ma le imprenditrici hanno resistito meglio dei colleghi maschi ai colpi della congiuntura negativa. Negli ultimi 5 anni, il numero delle titolari di imprese artigiane in Veneto è addirittura cresciuto del 2% pari ad un saldo di più 417 unità attestando il loro numero a 15.965. Un risultato eccezionale appena incrinato nell’ultimo biennio durante il quale si è registrata una minima flessione che ha fatto perdere 105 imprese dal massimo storico raggiunto a metà 2011 (16.070 titolari donne).
Le ‘artigiane coraggiose’ dell’economia regionale sono ‘fotografate’ dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile realizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato realizzato in occasione della annuale Convention di Donne Impresa Confartigianato a cui ha preso parte una nutrita delegazione di Confartigianato Veneto guidata dalla Presidente Daniela Rader. “Le donne che lavorano in proprio nel nostro Paese sono 1.719.000, (il 30,8% del totale dei lavoratori indipendenti attivi in Italia) e il 18,4% del totale dell’occupazione femminile –spiega la Presidente Rader-, tra queste spiccano le 364.942 tra titolari, socie e collaboratrici, alla guida di imprese artigiane di cui bel 37.730 operano qui in Veneto”.
La nostra regione con 137.793 self made woman, è quarta nella classifica guidata dalla Lombardia (305.720). Secondo posto al Lazio (172.459) e terza posizione per la Toscana (154.152).
“Questi numeri-sottolinea Rader- dimostrano che fare impresa è sempre più un mestiere da donne e quindi servono politiche che vadano ad incentivare queste opportunità di sviluppo. Un primo segnale in questa direzione è l’istituzione della sezione speciale, nei fondi del medio credito centrale, per facilitare l’accesso al credito delle imprenditrici. 20 milioni di euro, equamente messi a disposizione dai Ministeri dello Sviluppo Economico e delle Pari Opportunità, che sono una scelta politica precisa e di grande impatto e che rispondono a quanto finora sostenuto dal Movimento Donna Impresa: la crescita del Pil italiano è fortemente legata all’aumento delle donne nel lavoro sia come imprenditrici che come lavoratrici; l’accesso al credito, pur risultando oggi difficile per tutti, è più arduo per le imprese femminili a cui vengono richieste garanzie e fideussioni maggiori a causa di una maggiore rischiosità che non trova però riscontro nei dati reali. L’obiettivo del Fondo è proprio quello di offrire alle imprenditrici, con poca burocrazia e tempi contenuti, una garanzia reale (sia diretta che come controgaranzia) da mettere a disposizione del sistema bancario per il sostegno delle operazioni di nascita e/o di investimento delle imprese femminili. Fondo operativo a breve”.