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NATALE 2013. MALINVERNI: “APPELLO AI VENETI, COMPERATE PRODOTTI LOCALI”

Oltre 6mila600 imprese artigiane (+1% nell’ultimo anno) pronte a soddisfare i desideri più particolari per le Feste. 572 quelle impegnate nelle produzioni DOP, IGP e STG”.

Tutto è pronto per le feste di Natale e, anche in un periodo difficile come quello attuale, le oltre 6mila600 laboratori e botteghe artigiane attive nella nostra regione sono pronte ad offrire ai clienti nostrani ed ai turisti un ventaglio di prodotti straordinari per qualità, gusto, tradizione e genuinità. Tutto rigorosamente 100% made in Italy. Di queste ben 572, terza regione in Italia dietro ad Emilia Romagna (1.390) e Toscana (1.185), sono dedicate alla lavorazione e trasformazione di prodotti di altissima qualità e certificati dai marchi europei Dop, Igp e Stg.  
“Mi rivolgo ai consumatori veneti –dichiara Christian Malinverni, Presidente regionale veneto della federazione alimentaristi- affinché per regali, pranzi e cene di Natale e per il veglione di San Silvestro, si affidino alla tradizione ed alla qualità che possono garantire i nostri straordinari artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Uno shopping di valore che può contribuire a dare ulteriore forza ad un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro a decine di miglia di veneti. A fine settembre 2013, nella nostra regione sono infatti 6.631 le imprese dell’artigianato alimentare (il 7,3% delle 90.577 italiane), in crescita dell’ 1% nell’ultimo anno mentre il totale artigianato scende del 2%. Un risultato eccezionale che va al di sopra della media nazionale fermatasi comunque ad un lusinghiero +0,6%. L’occupazione nel comparto Alimentazione e bevande, anche grazie all’artigianato (4 addetti su 10 in imprese artigiane) cresce del 2,5% nell’ultimo anno mentre il totale economia perde il 2,4% degli occupati; nel lungo periodo (2008-2013) l’occupazione del comparto sale del 7,3%, mentre il totale economia perde il 4,9%”.
“La cosa straordinaria –precisa Malinverni- è che tutto ciò è avvenuto contenendo all’osso la dinamica dei prezzi. Ad esempio nella pasticceria fresca l’aumento medio al consumatore è stato pari all’1,0%. Inferiore sia alla media dei prodotti alimentari che alla crescita dei prezzi delle materie prime”.
“Voglio infine soffermarmi –conclude il Presidente- sulle 572 imprese artigiane che si dedicano alla produzione di prodotti a marchio garantito Dop, Igp e Stg. Un patrimonio di conoscenze e competenze straordinario che si dedica all’olio extra vergine d’oliva (84 imprese) ai formaggi (118 imprese) pasta fresca e dolci (314 imprese) carni fresche e lavorate (48 imprese) e 12 per lavorazioni varie. Giungere alla spalle di colossi dell’alimentazione come Emilia e Toscana (peraltro quest’ultima specializzata nel vino) è la dimostrazione di quanto sia forte il collegamento della popolazione veneta con le sue tradizioni più profonde. Legame che si deve sempre più tradurre in un sistema integrato e sinergico tra prodotti di qualità, territorio e percorsi turistici enogastronomici”.
 
Il settore dell’alimentare e delle bevande rappresenta il 6,9% del made in Italy e segna una crescita del 6,0% tra gennaio e settembre 2013 a fronte di esportazioni complessivamente statiche (-0,3%). I mercati più dinamici sono quelli extra UE: +7,7% , due punti e mezzo oltre alla media dei Paesi europei (5,2%).
Export di torte e dolci di Natale per 285 milioni nei primi otto mesi del 2013, in crescita del 13,8%; incrementi dell’export a doppia cifra verso la Francia (38,2%), il Regno Unito (30,3%), gli Stati Uniti (21,9%) e i Paesi bassi (15,1%).