Si è tenuto sabato scorso a Mestre, presso la sede della Federazione Regionale dell’Artigianato e delle Imprese del Veneto, il primo incontro tematico con il Presidente nazionale Trasporti Genedani durante il quale sono state valutate le proposte di sviluppo del settore dell’autotrasporto in Italia. Invitati tutti i dirigenti di categoria su base nazionale, sono intervenuti in 23 con presenze dall’Abruzzo, dalle Marche e dall’Umbria. I temi all’ordine del giorno trattati sono stati i seguenti:
- pedaggi autostradali e relativo aumento;
- cabotaggio;
- somministrazione transnazionale del lavoro;
- costi minimi e orario di lavoro.
Dopo i saluti del Presidente Nazionale di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani del Presidente Regionale di categoria di Confartigianato Nazzareno Ortoncelli e del VicePresidente Nazionale di categoria Michele Varotto, si è passati a discutere gli argomenti menzionati e oggetto dell’incontro.
Pedaggi autostradali e relativo aumento: dal 2014, le tariffe per il transito sulle autostrade italiane sono aumentate ulteriormente. In Veneto l’incremento è di circa il 13%. Questo ulteriore aggravio di costi per il settore dell’autotrasporto, senza un conseguente miglioramento dei servizi autostradali, si traduce nell’ennesima perdita di competitività a livello internazionale subita dalle aziende italiane. Il tutto considerando la sempre maggiore presenza di divieti di transito su tratti stradali alternativi alle autostrade con conseguente obbligo di utilizzo di quest’ultime. E’ emersa quindi l’esigenza di chiedere un incontro, in tempi certi e stretti, con i concessionari delle reti autostradali –coinvolgendo anche le associazioni dei consumatori in quanto anch’essi direttamente interessati all’aumento per chiedere:
- utilizzo di vignette autostradali, ossia di contrassegni che attestino l’avvenuto pagamento del pedaggio non sulla base dei chilometri percorsi ma in base al periodo di tempo nel quale l’utente può percorrere le strade oggetto di transito;
- una scontistica progressiva, su parametri da stabilire, per le tratte autostradali utilizzate più di frequente, da uno stesso mezzo, durante la settimana. I benefici di una riduzione dei prezzi si dovrebbero ottenere poi direttamente in fattura e non successivamente.
Sempre in tema di problematiche legate al comparto autostrade, è emersa la necessità di istituire l’obbligo di dotarsi di telepass per ciascun veicolo commerciale, al fine di ridurre al minimo la possibilità, per gli autotrasportatori stranieri, di attraversare le barriere autostradali senza aver corrisposto il relativo pedaggio. A ciò si collega anche la necessità avvertita nell’assemblea, di esortare il Governo a rafforzare i controlli nei confronti dei veicoli battenti targa straniera e di creare dei sistemi di riscossione coattiva dei pedaggi che assicurino il pagamento anche da parte delle aziende estere. Da valutare anche l’ipotesi di richiedere ai concessionari, l’elaborazione di una sorta di “carta dei servizi” con la quale assumersi una serie di impegni effettivi nei confronti della propria utenza riguardo le modalità di erogazione, gli standard di qualità e l’obbligo di informazione sulle modalità di tutela previste.
Agenzie di lavoro interinale transnazionale: i presenti hanno condiviso la necessità di imporre l’obbligo di versare all’Inps la quota di copertura del Servizio Sanitario Nazionale anche per i lavoratori stranieri impiegati attraverso le agenzie interinali estere. In tale maniera, si auspica di sollevare la collettività italiana dal farsi carico del costo di copertura delle vicende di malattia del lavoratore straniero in Italia. Un provvedimento del genere gioverebbe alle imprese italiane anche in termini di riduzione del dumping sempre più consolidato e legato al costo del lavoro. Si discute anche circa la proposta di obbligare le agenzie di lavoro interinale transnazionale a dotarsi di “connotati italiani” ossia Partita IVA e sede legale in Italia con conseguente obbligo di versamento dei contributi per i lavoratori in Italia.
Cabotaggio: l’assemblea accetta di buon grado lo stato di avanzamento della proposta di inversione dell’onere della prova per cui spetterà al vettore dimostrare i giorni di cabotaggio eseguiti nella settimana. In tal modo, in caso di mancanza o inadeguatezza di prove documentali, all’impresa che di fatto esercita cabotaggio “abusivo” verrà comminata una sanzione. Nonostante ciò, si condivide la diffusa realtà di un fenomeno, quello del cabotaggio in Italia, sempre più opprimente poiché eseguito spesso da aziende italiane con sedi anche all’estero e attraverso l’utilizzo di mezzi e personale stranieri. Il cabotaggio estero in Italia è, infatti, del 30% mentre quello realizzato da aziende di autotrasporto italiane. In atri Paesi stranieri è solo del 7%. Questo soprattutto a causa dello scarso appeal che le aziende nostrane del settore suscitano nei committenti stranieri, in quanto schiacciate da differenziali di costo importanti, rispetto a concorrenti oltre confine (vedi ad esempio il differenziale sui costi del personale imposto da aliquote contributive e obblighi dei datori di lavoro sempre più elevati). In merito alla capacità di controllo del cabotaggio da parte degli organi di polizia, si propone l’obbligo di dotazione di strumentazione satellitare su ogni veicolo commerciale coinvolto. Per porre un immediato rimedio alla situazione, si propone di invocare lo stato di crisi del settore, per poter così giustificare il ricorso alla sospensione di 6 mesi + 6 del cabotaggio. Ipotesi contemplata e ammessa dalla normativa europea in casi di eccezionale riscontro di turbative del mercato.
Costi minimi e orario di lavoro: il gruppo dirigente ha condiviso l’impellenza di una modifica della normativa sui costi minimi di sicurezza, avanzando la proposta di eliminare la seconda tariffa dei vettori. In merito alla disponibilità delle ore di lavoro prende corpo l’ipotesi di una richiesta di modifica alla normativa che permetta una maggiore flessibilità di impiego del personale con una conseguente razionalizzazione delle risorse impiegate dalle aziende del settore. L’esigenza si ritiene ancora più forte nel caso di autostrasportatore monoveicolare.