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SISTRI, RIFIUTI PERICOLOSI: LE RICHIESTE DI AL MINISTRO ORLANDO IN VISTA DEL 3 MARZO

Sistri. Due lettere sono state recapitate, nel giro di pochi giorni, al ministro dell’Ambiente Orlando. Le hanno scritte rispettivamente Confagricoltura, nell’ambito del coordinamento nazionale di Agrinsieme, e Rete Imprese Italia, in vista della prossima scadenza per l’operatività del 3 marzo 2014 per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi. IL SISTRI NON FUNZIONA – “Gentile Ministro, con l’avvicinarsi delle scadenze del 3 marzo e del 30 aprile 2014, date previste rispettivamente per la partenza del SISTRI e per il pagamento del contributo annuale anche per tutti i produttori di rifiuti pericolosi, a prescindere dalla dimensione aziendale o dagli effettivi quantitativi prodotti, aumentano le preoccupazioni sull’impatto organizzativo ed economico che tale sistema ha e avrà ancora di più sull’intero comparto economico imprenditoriale e sulla corretta gestione dei rifiuti nel Paese”. Inizia così, invece, la missiva di Rete Imprese, a cui aderisce Confartigianato. Le associazioni puntano il dito contro i trascorsi mesi di operatività per gestori e trasportatori, che stanno mettendo in luce tutte le problematiche che ormai evidenziano da quattro anni. Problemi legati non solo ad aspetti tecnologici (che pure esistono) , ma anche procedurali, tali da causare enormi difficoltà e un aumento spropositato dei costi per le aziende. Oltre alle numerose e continue disfunzioni tecniche, che rendono in alcuni casi impossibile l’utilizzo del SISTRI, è stato riscontrato come, anche nei casi in cui il sistema viene utilizzato per l’intera fase di gestione del rifiuto (produzione, movimentazione, smaltimento), esso comporta per ciascuna impresa della filiera il moltiplicarsi dei tempi operativi e la necessità di dedicare o assumere apposite risorse professionali per gestire la nuova piattaforma. “Tutte le aziende, specialmente quelle del trasporto, hanno ridotto la propria attività, con conseguente decremento del fatturato. Tale situazione, oltre a mettere ulteriormente in difficoltà le imprese che devono far fronte alla generale situazione di crisi, sta anche determinando un preoccupante calo delle quantità di rifiuti pericolosi gestiti ed un aumento dei costi medi (lo dimostrano i dati sulla raccolta dell’ultimo trimestre del 2013 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente); il rischio che corriamo è che un sistema di tracciabilità dei rifiuti così strutturato, anziché garantire una maggiore tutela dell’ambiente, favorisca il diffondersi di pratiche illegali, in un settore delicato come quello dei rifiuti”, continua la lettera. Rete Imprese, infine, menziona la perdurante assenza di chiarezza circa le eventuali azioni da predisporre da parte di quelle aziende già iscritte ma non più obbligate per effetto del DL 101/2013 convertito con L. 125/2013 (produttori di soli rifiuti non pericolosi) al fine della cancellazione dagli elenchi SISTRI e della restituzione delle apparecchiature. E chiede un confronto con il Ministro “per verificare le criticità riscontrate anche alla luce delle verifiche da parte della Commissione di collaudo istituita in base al DL n. 101/2013 e per valutare le soluzioni più opportune da intraprendere alla luce delle prossime, imminenti scadenze”.