“SENZA IMPRESA NON C’E’ ITALIA. RIPRENDIAMOCI IL FUTURO” OTTOMILA IMPRENDITORI VENETI DOMANI A ROMA
C’è chi si sveglierà alle due di notte per prendere il pullman o il treno partendo da una vallata bellunese, o da un comune dei monti vicentini e veronesi, chi farà tutto un dritto per riuscire a portare a termine anche il lavoro che avrebbe fatto domani.
Sono circa ottomila commercianti, artigiani, imprenditori del turismo e del terziario veneti che hanno deciso di portare anche le loro facce e la loro voce nella capitale per la grande mobilitazione “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”, proclamata dalle organizzazioni di categoria Confartigianto, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti.
Ne sono previsti oltre 30 mila da tutta Italia in Piazza del Popolo, dove dalle 12.00 alle 14.00 si alterneranno sul palco i presidenti delle Associazioni promotrici a spiegare i motivi della mobilitazione.
Un’ottantina di pulman, tutti i treni di ordine e grado diretti a Roma, aerei e autoveicoli propri saranno i mezzi con i quali gli imprenditori veneti convergeranno a Roma.
Rappresentano 279 mila imprese (artigianato, commercio e turismo), pari al 54,7% del totale imprese. Offrono lavoro a 800 mila persone la metà delle quali lavoratori dipendenti. Producono 30 miliardi di reddito all’anno e valgono un quarto dell’intero export regionale. Numeri che collocano la nostra Regione al secondo posto in Italia per importanza di artigiano e commercio. Un sistema però che ha visto cessare, dal 2008 ad oggi, 176.179 attività. Più di 80 al giorno! Uno sfoltimento solo in parte compensato dalle nuove imprese che ha prodotto un saldo negativo di 18.402 aziende.
La manifestazione di domani sarà di protesta, ma soprattutto di proposta, perché il 2014 sia l’anno della svolta, oltre il sentiero dell’austerità, con azioni che rilancino realmente l’attività economica. A tale proposito, Rete Imprese Italia ha presentato un decalogo di proposte per riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità; attuare la riforma fiscale; far ripartire le imprese uscendo dall’emergenza occupazionale; erogare il giusto credito alle imprese; proseguire nell’azione di semplificazione; tornare alla legalità; portare a competere il maggior numero di imprese possibile sui mercati internazionali: innovare il sistema dei trasporti e della logistica; ridurre i costi energetici per le piccole e medie imprese; superare il Sistri.