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LE PICCOLE IMPRESE SPINGONO L’EXPORT DEL MADE IN ITALY (+4,1%), IN CONTROTENDENZA RISPETTO AL TREND TOTALE -0,4%. PMI VENETE A +3,8%, CON 15 MILIARDI E MEZZO DI VALORE, QUASI ¼ DEL TOTALE

Sbalchiero: “Il rilancio dell’economia comincia dagli artigiani veneti”

“Le piccole imprese sono in pole position nella corsa del made in Italy sui mercati internazionali. E quelle del Veneto sono protagoniste: 15 miliardi e mezzo di euro il valore delle loro esportazioni (secondo dato nazionale dopo quello lombardo e pari alla somma di Toscana, Emilia Romagna e Puglia); quasi un quarto del totale delle esportazioni nazionali delle otto divisioni manifatturiere a maggiore concentrazione di PMI; una crescita nei primi 9 mesi del 2013 del +3,8% (ottavo risultato in Italia) davvero lusinghiera se si considera da dove partiamo”. Ad affermarlo Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto sulla base dei dati contenuti nell’ultimo rapporto di Confartigianato dal quale emerge che le vendite all’estero dei prodotti delle piccole imprese sono in controtendenza rispetto all’andamento complessivo delle nostre esportazioni che, nel 2013, hanno fatto registrare una diminuzione dello 0,4%.
A spingere i nostri prodotti all’estero sono infatti i settori manifatturieri con la maggiore presenza di micro e piccole imprese e che rappresentano il 26,3% del totale del nostro export manifatturiero: tra gennaio e settembre 2013 dal nostro Paese sono volati nel mondo prodotti realizzati dalle piccole imprese per un valore di 72,9 milioni di euro, con un aumento del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2012.
In questa tormentata fase di recupero dell’economia italiana anche la domanda estera presenta alcune incertezze: in una stima preliminare, il Fondo monetario internazionale ha previsto che le esportazioni extra Ue dell’Italia di gennaio 2014 segneranno una flessione del 2,7% rispetto a gennaio 2013.
In questo contesto turbolento, a tenere alta la bandiera made in Italy nel mondo sono soprattutto i prodotti in pelle che mostrano un aumento del 7,1% del valore delle esportazioni. Bene anche il settore alimentare (+5,2%), gli articoli di abbigliamento (+2,8%), i prodotti in metallo e i mobili (+1,8%).
Il Veneto si attesta a +3,8% e, a livello provinciale, la migliore performance per le vendite all’estero di made in Italy è quella di Belluno che, tra settembre 2012 e settembre 2013, ha visto crescere le esportazioni del 5,3%, al secondo posto della classifica provinciale per il maggiore incremento di export si colloca Padova (+4,8%), seguono Vicenza (+4,7%), Verona (+4,6%), Venezia (+4,3%), Rovigo (+2,7%) e Treviso (+0,9%).
“Il rilancio dell’economia italiana –conclude Sbalchiero– comincia dagli artigiani veneti. La vocazione all’export è uno dei tanti punti di forza dell’artigianato e delle piccole imprese che, nonostante la crisi, sanno conquistare i mercati esteri con l’alta qualità dei prodotti made in Italy e costituiscono una componente fondamentale dell’economia italiana. Che Italia sarebbe senza le piccole imprese? E’ ora di pensarci e di passare ad azioni concrete per liberare le piccole imprese dai troppi costi ed ostacoli che ne comprimono le potenzialità. E’ ora di cambiare. Se si vuole davvero uscire dalla crisi e rilanciare la nostra economia bisogna iniziare a valorizzare il patrimonio produttivo delle piccole imprese italiane”.
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