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SISTRI, 4 NUOVI ARRESTI . TANGENTI PER APPALTI SUL SISTEMA TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI

Sbalchiero: “Adesso basta”

“La perquisizione in atto a carico dell’ ex presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, ed i 4 nuovi arresti domiciliari per fondi neri –tra i quali spiccano i domiciliari a Lorenzo Borgogni, ex direttore delle Relazioni esterne Finmeccanica e Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management–  eseguiti dalla GdF nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, devono far mettere la parola FINE su un sistema che non ha mai funzionato”! A chiederlo direttamente al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti è Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto che prosegue: “Altro che entrata in vigore il 3 marzo 2014, altro che contributo 2014 da versare entro il 30 giugno, altro che decreto di semplificazione che escluda le imprese sotto i 10 addetti. Il Sistema Integrato di Controllo della Tracciabilità di Rifiuti va cancellato e rifatto tutto daccapo magari guardando a come la tracciabilità è stata garantita negli altri paesi europei come la Germania”.
“Alla consapevolezza della inutilità, inefficienza ed inaffidabilità del sistema, da noi periodicamente denunciate nel corso degli ultimi cinque anni –prosegue il Presidente-, il lavoro di indagine della magistratura, da un anno a questa parte, pone in risalto l’aspetto forse più raccapricciante: uno scenario di malaffare, sprechi e vessazioni che non possono e non devono restare impuniti”.
“Ai 100 milioni di euro di tassa Finmeccanica, (come è stato ribattezzato dagli autori di una inchiesta del quotidiano La Repubblica di un paio di anni fa, il contributo annuale che 400mila imprese hanno inutilmente versato per due anni), la nostra regione ha contribuito alla grande –prosegue Sbalchiero-: oltre 40 mila aziende tra produttrici di rifiuti e gestori (trasporto e smaltimento) che hanno speso quasi 18 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 50mila chiavette usb e quasi 9mila black box. Il 60% di queste sono aziende artigiane. Credo sia difficile spiegare alla pulitintolavanderia di Valdagno (VI) che i suoi 240 euro sono andati a finanziare un colosso come Finmeccanica in una sorta di azionariato diffuso obbligatorio e forzato”.
“Ci tengo a sottolineare –conclude il Presidente- che come Confartigianato, sia nazionale che regionale veneto, non ci siamo mai rassegnati a dover applicare questo sistema lunare di tracciabilità. Lo abbiamo contrastato, accusato (ricordo la pagina acquistata sui giornali a maggio 2011 per denunciare, dopo il click-day che non volevamo più gettare i nostri soldi nei rifiuti) ed analizzato nei suoi bachi tecnologici e normativi. Speriamo che oggi, di fronte a questi nuovi e gravi reati contestati, che vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, il Ministero si convinca una volta per tutte di cambiare strategia”.