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SISTRI. GIUSEPPE SBALCHIERO: “BENE ESCLUSIONE PICCOLE IMPRESE. ADESSO PROCEDERE VERSO IL SUPERAMENTO DELL’ATTUALE SISTEMA CHE PENALIZZA IN PARTICOLARE L’AUTOTRASPORTO”

“Esprimiamo grande soddisfazione per l’esclusione delle piccole imprese dal Sistri, da noi a lungo richiesta e ora finalmente ottenuta. Il decreto firmato dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti cancella l’assurda equiparazione negli adempimenti sui rifiuti tra un piccolo artigiano o commerciante e un’impresa di maggiori dimensioni. Adesso, però, occorre proseguire verso il superamento dell’attuale sistema di tracciabilità, che complica inutilmente l’attività delle imprese, in particolar modo quelle del trasporto e della gestione dei rifiuti”. Questo il commento a “caldo” di Giuseppe Sbalchiero, Presidente regionale di Confartigianato Imprese alla notizia dell’emanazione del decreto ministeriale che prevede l’obbligo di adesione al Sistri solo per le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano più di 10 dipendenti.
L’esclusione delle imprese di piccola dimensione dal sistema era un atto atteso, visto che lo stesso Ministero aveva riconosciuto la validità delle nostre ragioni. Il ministro Galletti ha saputo mantenere con coerenza l’impegno assunto con le rappresentanze delle Pmi.
Tuttavia – continua Sbalchiero – non basta a far mutare il nostro giudizio profondamente negativo sulle attuali disposizioni del Sistri, in particolare per le aziende di autotrasporto, che hanno dimostrato troppe criticità ed inefficienze. Il sistema è scarsamente trasparente, ed è causa di pesanti e onerosi adempimenti per le imprese. Per questo auspichiamo nel prossimo incontro di poter affrontare una volta per tutte la questione Sistri nella sua interezza, a cominciare dall’esclusione anche per i piccoli trasportatori e i piccoli gestori.
In particolare, il Presidente Sbalchiero, sottolinea il coraggio e la sensibilità mostrati dal Ministro dell’Ambiente Galletti che, proprio con Confartigianato, si era impegnato ad escludere artigiani e piccole imprese dall’applicazione di un sistema inutilmente complesso ed oneroso. “Ora – aggiunge – è necessario ‘rottamare’ definitivamente il Sistri che, in questi anni, solo in regione Veneto è costato a 40 mila aziende (il 60% delle quali sono aziende artigiane) tra produttrici di rifiuti e gestori (trasporto e smaltimento), quasi 18 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 50mila chiavette usb e quasi 9mila black box  a fronte di un sistema che non ha mai funzionato. E non solo, oggi costa quasi 20mila euro all’anno alle aziende di trasporto coinvolte”.