Skip to main content







2004 – Una scuola di mestieri in Etiopia

Offerta da Confartigianato al Papa in occasione del Giubileo del 2000, formerà 200 giovani etiopi ogni triennio.

Il simbolico mattone donato al Papa da Confartigianato in occasione del grande Giubileo del 2000 è divenuto un grande complesso scolastico a Soddo, nel sud dell’Etiopia.
La struttura – 5 padiglioni per oltre 6.000 metri quadri coperti – è stata inaugurata il 24 aprile dopo due anni di lavori.
La Scuola è stata interamente finanziata dal Sistema Confartigianato con il contributo di alcuni sponsors pubblici e privati (Regione Marche, Ente Provincia Ancona, Comune di Ancona, Camera di Commercio di Ancona, Banca Popolare di Ancona, l’Impresa Monaldi di Pesaro, l’Impresa Spanesi di Padova).
Nella nuova Scuola, dotata delle più moderne attrezzature e computerizzata, verranno formati con insegnamenti teorici e pratici 200 ragazzi etiopi per ogni triennio per le attività di autocarrozzeria, meccanico auto, elettrauto, gommista e pompista diesel; falegnameria e produzione mobili; lavorazione ferro e lavorazione alluminio; sartoria e calzaturificio. Gli insegnanti saranno tutti italiani, artigiani o ex artigiani e si avvicenderanno in Etiopia. Per ospitarli sono stati realizzati dei mini appartamenti annessi al complesso scolastico.
Al termine del triennio i migliori allievi verranno incentivati, supportati e forniti di macchine ed attrezzature per avviare una attività imprenditoriale in proprio.
Nel suo intervento ufficiale, il Presidente Petracchi ha sottolineato l’impegno di Confartigianato in questa vicenda così come in altri momenti in cui si è reso necessario un intervento di solidarietà. Il Presidente Petracchi ha evidenziato l’importanza di esportare in questi Paesi che vivono situazioni di povertà il modello delle microimprese come fattore di sviluppo sociale e di volano economico. “Con questa iniziativa – ha sottolineato – intendiamo aiutare un’equilibrata crescita economica e sociale di un’area particolarmente disagiata dell’Etiopia. La piccola impresa costituisce infatti la dimensione produttiva più adatta per favorire la transizione da un’economia di sussistenza ad un’economia di profitto, rispettando i valori della solidarietà e della coesione sociale. In tal modo – ha aggiunto Petracchi – vogliamo valorizzare il ruolo formativo dell’artigianato che sa trasmettere ai giovani il ‘sapere’ fatto di competenza, di ingegno, flessibilità, insegnando loro che in un’impresa artigiana può esservi un futuro di lavoro nella terra di origine, senza essere costretti ad emigrare”.
“Con questa importante realizzazione – ha commentato Enzo Ciccarelli, ‘sovrintendente’ e cuore-motore dell’iniziativa – raggiungiamo tre obiettivi: il primo è un dovere morale: tutti noi a livello individuale, a livello di organizzazione, a livello di istituzioni abbiamo il dovere di fare qualcosa, poco o tanto che sia , in favore di queste popolazioni che sono tra le più povere al mondo. Il secondo è quello di favorire la crescita di questa realtà offrendo strumenti e modelli di riferimento. Il terzo lo abbiamo già raggiunto: per venti mesi abbiamo offerto un lavoro sicuro e ben retribuito ad oltre 200 giovani del Wolaita che hanno partecipato alla costruzione dei laboratori ed al montaggio dei macchinari offrendo così un immediato ed importante contributo alla poverissima economia di quella zona”.
La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla generosità degli artigiani, delle Associazioni del Sistema Confartigianato, dell’Anap.
Per la costruzione del Villaggio dei Mestieri in Etiopia hanno contribuito le seguenti Associazioni e Federazioni del Sistema Confartigianato: Aosta, Arezzo, Bari, Bergamo, Brescia, Caltanisetta, Cesena, Forlì, Lucca, Macerata, Napoli, Novara, Padova, Pavia, Pordenone, Prato, Ravenna, Sassari, Sondrio, Terni, Trento, Treviso, Udine, Varese, Verona, Vicenza, Toscana, Sardegna.