MUSEI E ANZIANI – I PENSIONATI VENETI DI CONFARTIGIANATO SULLA RIVOLUZIONE DEI BIGLIETTI E DEGLI ORARI DEI MUSEI
De Pellegrin: “Il Decreto presentato dal Ministro Franceschini ci penalizza ingiustamente. Tra tutto e niente ci deve essere una via di mezzo”.
“La novità sulle tariffe e gli orari per l’accesso al patrimonio artistico-culturale custodito nelle gallerie statali, introdotta con decreto dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, è una vera e propria inversione del sistema culturale del nostro Paese”. È quanto dichiara Valerio De Pellegrin, Presidente dell’ANAP Veneto, l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato che rappresenta 25 mila iscritti in regione, a seguito delle novità introdotte dal MIBAC sulle modalità e i tempi di accesso alle bellezze custodite nei musei italiani.
“Dal primo luglio prossimo cambierà tutto – chiosa De Pellegrin – scompare la gratuità per gli over 65; entreranno gratis solo i ragazzi fino a 18 anni e ci saranno riduzioni sul biglietto per i giovani fino ai 25. Come associazione a tutela degli anziani e pensionati del Veneto – prosegue – riteniamo che la fine della gratuità per gli over 65 non sia frutto di un’equa considerazione della fascia di età anziana della società vessata, oggi più che mai, anche dalle spese aumentante a causa della crisi economica del Paese che contrastano con i redditi sempre più esigui”.
La rivoluzione introdotta da Franceschini prevede, inoltre, l’ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese e due “Notti dei musei” a un euro nel corso dell’anno, oltre a un’apertura serale, tutti i venerdì.
“È giusto investire sulle bellezze museali dell’Italia ed è senza dubbio importante tutelare il patrimonio artistico e culturale, ma – continua il Presidente ANAP Veneto – non crediamo che per agevolare e sostenere la ripresa economica del Paese sia opportuno penalizzare gli anziani, impedendo loro, di fatto, di accedere a luoghi di promozione culturale proprio con l’introduzione di una ulteriore spesa d’accesso”.
“Tra il tutto ed il niente, – conclude Valerio De Pellegrin – ci deve essere una via di mezzo! Mi auguro che il Ministro riveda le sue posizioni in materia poiché introduzioni del genere non ci paiono in linea con una corretta politica di tutela delle fasce più deboli della popolazione e impediscono, pertanto, agli anziani di godere liberamente delle bellezze museali italiane.