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CIG IN DEROGA. SBALCHIERO: “SCHIZOFRENICO ESTENDERE LO STRUMENTO SENZA METTERE FONDI. IL GOVERNO RENZI SEMBRA NON OCCUPARSI MAI BENE DELLE ‘COPERTURE'”

“Schizofrenico estendere lo strumento senza mettere fondi. Il governo Renzi sembra non occuparsi mai bene delle “coperture””. Ad affermarlo Giuseppe Sbalchiero, Presidente della Confartigianato Imprese Veneto a seguito della riunione di ieri della Commissione Regionale per la Concertazione tra le Parti Sociali (CRCPS) che ha analizzato la bozza di decreto interministeriale sulla Cig in deroga.
“Che la CIG in deroga fosse oramai scomparsa quasi del tutto dall’agenda del Governo –spiega il Presidente- lo si era capito ad inizio giugno quando la Corte dei Conti è uscita criticamente sull’utilizzo di questo ammortizzatore sociale. Veniva rilevato come avesse dato luogo ad un eccesso di spesa senza che intervenissero appropriate politiche del lavoro. Per questo mi affrettai a lanciare –dalle pagine del Corriere del Veneto- un appello accorato a sua difesa mettendo invece in luce il grande ruolo avuto dalla Cig in deroga in questi anni per limitare i licenziamenti nelle micro e piccolissime imprese”.
Ciò che è successo in questi giorni trova la sua origine nel clima complessivo che si è creato intorno alla CIG in deroga, supportato da organi dello Stato come la Corte dei Conti che già poco capiscono dei loro compiti ancor meno quando affrontano tematiche in materia di lavoro.
“Condivido punto per punto le affermazioni di Zaia e Donazzan –prosegue Sbalchiero-. I nodi sono venuti al pettine anche attraverso un comportamento omissivo del Ministero. Da 6 mesi non riesce ad uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato, quello del decreto sulle nuove regole in materia, contestato da Parti Sociali e dalle Regioni per il caos di competenze che andrebbe a generare (ma non ci doveva esserci aria nuova da qualche tempo a questa parte?)”
Dall’altra il Ministero procede sulla base del “diritto circolatorio” a dare proroghe alle vecchie normative della CIG in deroga senza coperture finanziarie. Gran parte delle risorse 2014 son già state utilizzate a coprire le spese del 2013 e, come detto dall’Assessore al Lavoro, quelle che rimangono sono sulla carta e non ancora attribuite alle Regioni. Per questo la Regione Veneto non ha ancora  autorizzato le relative domande presentate da gennaio 2014. Questo il grosso empasse in cui si sono trovate le parti sociali all’interno della CRCPS per valutare la proroga della CIG in deroga dopo il 30 giugno.
“Motivo del contendere –chiosa Sbalchiero- l’ennesima circolare che estende al 31 dicembre l’ammortizzatore, senza nuovi fondi. Del resto il Ministro continua ad affermare che non ci sono soldi. Vorremmo sapere come finirà la vicenda dell’Alitalia che ci è già costata 500 mln di euro in erogazioni da parte dello Stato, magari a favore di piloti che formalmente erano sospesi senza retribuzione e in realtà lavoravano per vettori stranieri. Altri fondi destinati a questo pozzo di San patrizio, togliendoli alle micro imprese”?
“Credo –conclude Sbalchiero- che la discussione in corso nel Veneto tra le Parti Sociali sul “che fare” possa trovare un suo epilogo confermando lo spirito di collaborazione e di cooperazione che caratterizza le relazioni sindacali venete nella piccola impresa, da adattare alla nuova situazione in cui non abbiamo certezza che arrivino i fondi a sostenere gli accordi già realizzati o che andremo a formalizzare  nelle imprese dal 1 luglio pv. Serve uno scatto per dare tranquillità alle imprese rispetto ai comportamenti bizzarri di un ministero che si affida a soloni per discettare sugli ammortizzatori sociali, valutandoli sulla carta come fosse il piano operativo di un cantiere. Al posto di questi soloni venga con noi nelle imprese, in poche ore capirà di più di quanto non avesse immaginato”.