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Impatto del rialzo dei tassi della BCE

L’annuncio preoccupa anche le piccole e medie imprese del comparto artigiano

L’annuncio di un nuovo rialzo dei tassi da parte della BCE preoccupa anche le piccole e medie imprese del comparto artigiano.

“Soprattutto per due motivi – spiega Ruggero Camerra, componente della Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza con delega al Credito-. Premesso che le imprese, in particolare quelle di piccola e piccolissima dimensione, anche a causa dei costi delle materie prime e di quelli delle forniture elettriche non sempre riescono ad avere l’andamento complessivo dei costi sotto controllo, un aumento dei tassi impatta innanzitutto sulla loro liquidità. In pratica finanziariamente l’impresa si trova a sostenere maggiori uscite non previste e quindi a utilizzare maggiori risorse finanziarie. In questo caso se l’azienda non è riuscita ad avere, per i problemi citati, una tesoreria oculata i problemi di liquidità non tarderanno a proporsi. A tal proposito registriamo situazioni nelle quali l’imprenditore preferisce disinvestire ‘raschiando’ la liquidità diversamente collocata per far fronte alle necessità di breve periodo al fine di non esporsi a tassi decisamente in aumento”.

Il secondo motivo di preoccupazione è l’impatto dei costi sul bilancio aziendale. “Con il rialzo dei tassi cioè si avranno maggiori costi fissi, quindi non legati a prodotto o produzione, e questo porta a una diminuzione del margine economico per l’imprenditore. La conseguenza è un timore diffuso e quindi un sostanziale blocco degli investimenti per lo sviluppo dell’impresa che restano al palo anche in vista della nuova stagione di contribuzione pubblica attraverso bandi dedicati”.

“Per affrontare la situazione cogliendo tutte le opportunità del mercato, le imprese possono trovare in Confartigianato, e in Fidinordest, chi può prestare loro assistenza per arrivare a un nuovo punto di equilibrio con il sistema bancario e, dove possibile, una revisione delle condizioni aprendo una nuova stagione, anche accesa se occorresse, della negoziazione con gli Istituti di credito”.