CANONE SPECIALE RAI – INTERPELLANZA PARLAMENTARE PRESENTATA DALL’ON. VIGNALI E RELATIVA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO DI STATO PER LO SVILUPPO ECONOMICO, ON. GIACOMELLI
Alcune settimane fa, anche grazie all’azione pressante di Confartigianato, l’On. Raffaello Vignali (NCD) ha presentato una interpellanza urgente sulla questione del Canone RAI che è stata recentemente discussa in aula nel corso del Question Time, Nella risposta da parte del Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo Economico On. Antonello Giacomelli viene ad essere confermo quanto da noi ripetutamente indicato, ovvero che le comunicazioni che la RAI ha inviato alle imprese corredate di bollettini precompilati ha valore di mera informativa circa gli obblighi che per legge conseguono all’eventuale detenzione di apparecchi televisivi. Ciò significa – ribadisce Confartigianato nazionale- che le aziende non sono tenute al pagamento per il solo fatto di aver ricevuto la lettera dalla RAI, ma solo se si trovano in possesso delle apparecchiature dotate di un sintonizzatore e per questo idonee a ricevere il segnale radiotelevisivo. Peraltro, è interessante la risposta del Segretario alla sollecitazione dell’On. Vignali, che invitava il Governo a valutare l’opportunità di intervenire ulteriormente, nel caso anche con la promozione di una specifica modifica legislativa, per stabilire in via definitiva, ed in modo inequivocabile, che non sono tenuti al pagamento del canone di abbonamento speciale, coloro che detengono uno o più apparecchi atti, o adattabili, alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o, comunque, al di fuori dell’ambito familiare e che li utilizzino per scopi strettamente connessi alle attività lavorative, d’impresa o professionali e, comunque, diversi dall’intrattenimento, ovvero che non rientra, altresì, nell’obbligo del pagamento l’occasionale fruizione di trasmissioni radiotelevisive attraverso detti apparecchi. A tale proposito l’On. Giacomelli ha rilevato come sia assolutamente necessario un intervento complessivo sul canone e che, nell’ambito della riforma radicale del canone a cui il Governo sta lavorando e che verrà in autunno presentata, è necessario riformulare con più precisione, alla luce dell’evoluzione tecnologica, l’attuale definizione degli apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi TV e, comunque, è necessario individuare, più complessivamente e con chiarezza, i soggetti, che sono tenuti alla contribuzione e l’ammontare della contribuzione, anche al fine di introdurre equità, certezza delle risorse, certezza dell’individuazione della platea. In conclusione, pertanto, le azioni portate avanti dalla Confederazione su questa spinosa questione, sembrano aver riaperto l’attenzione su un problema tanto fastidioso da essere percepito come intollerabile dalle imprese e la nostra azione – in tal senso – continuerà perché si arrivi alla affermazione auspicabile che, in via risolutiva, qualunque tipo di apparecchiatura detenuta dall’impresa per lo svolgimento di attività strumentali all’attività aziendale, sia esonerata dal pagamento del canone.