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FIRMATO IL RINNOVO DEL CCNL PER 180.000 DIPENDENTI DELLE IMPRESE DEL BENESSERE

5mila imprese e oltre 12mila dipendenti (87% donne) interessati in Veneto

Confartigianato Benessere assieme alle altre organizzazioni sindacali dell’artigianato ed i Sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno siglato  l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei circa 180.000 dipendenti delle oltre 100.000 imprese artigiane di acconciatura, estetica, tricologia non curativa, tatuaggio, piercing e centri benessere.
In regione Veneto, le imprese artigiane del comparto con dipendenti sono 5mila e creano lavoro per 12mila lavoratori dipendenti pere l’87% donne.
L’accordo, che decorre dal 1° gennaio 2013, avrà validità – per effetto del prolungamento di sei mesi del periodo di vigenza – fino al 30 giugno 2016 e prevede un aumento medio mensile a regime (riferito al 3° livello) di 60 euro.
Gli incrementi salariali saranno corrisposti in tre tranches a decorrere dal 1° ottobre 2014, 1° ottobre 2015 e 1° giugno 2016.
Verrà inoltre erogata una somma una tantum di 120 euro corrisposta in due tranches da 60 euro, con le retribuzioni dei mesi di febbraio 2015 e novembre 2015.
La sottoscrizione dell’accordo fornisce concreta attuazione all’apprendistato professionalizzante al fine di rendere immediatamente applicabile tale istituto in tutte le regioni e province italiane, sia in quelle che hanno legiferato in merito sia nelle altre prive di specifica regolamentazione.
Particolare soddisfazione esprime – a tale proposito – il Presidente di Confartigianato Benessere, il padovano Lino Fabbian che sottolinea come gli elementi di flessibilità introdotti vadano nella direzione di incentivazione delle assunzioni e di valorizzazione dell’apprendistato, anche nell’ottica di ripresa del settore sul piano occupazionale. “Per le nostre imprese – sottolinea il Presidente – è particolarmente importante quanto definito rispetto alla flessibilità di utilizzo del part-time nel periodo estivo e nei fine settimana, che rende meno onerosa e maggiormente aderente alle esigenze del settore l’applicazione di tale istituto.
“Altro importante passo avanti” aggiunge Fabbian “è inoltre rappresentato dall’innalzamento del limite quantitativo di assunzione di lavoratori a termine da parte delle imprese artigiane, rispetto a quanto previsto dal recente DL 34/2014”.