ALLO SPAZIO GIOVANI 700 STUDENTI DEGLI ISTITUTI VICENTINI HANNO DISCUSSO CON JURY CHECHI E PAOLO CREPET DELL’ANSIA DA PRESTAZIONE
26/01/2007ALLO SPAZIO GIOVANI 700 STUDENTI DEGLI ISTITUTI VICENTINI HANNO DISCUSSO CON JURY CHECHI E PAOLO CREPET DELL'ANSIA DA PRESTAZIONEBen 700 studenti del triennio di 16 istituti di Vicenza hanno aderito e affollato questa mattina (venerdì 25 gennaio) la sala Palladio della Fiera per un incontro, promosso dall'Assoartigiani di Vicenza, dedicato a "L'ansia da prestazione". Ospiti della mattinata, primo appuntamento del calendario dello "Spazio Giovani" della Scuola per Genitori, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet e Jury Chechi."Il Signore degli anelli" (testimonial di Adecco che partecipa allo Spazio Giovani organizzando nelle scuole circa 80 incontri di orientamento al mondo del lavoro) ha affrontato il tema partendo dalla sua esperienza personale. «L'ansia si può vincere avendo chiari i propri obiettivi ed essendo disponibili a investire in fatica, impegno e sacrificio per raggiungerli. Naturalmente non mancheranno le sconfitte che ci pongono davanti ai nostri limiti ma che possono essere "trasformate" anche in altre vittorie – ha spiegato Chechi-. Il problema è che spesso ci si pone degli obiettivi facilmente raggiungibili mentre invece si dovrebbe credere in più nelle proprie potenzialità accettandone, con responsabilità, anche i rischi».La storia personale e professionale di Chechi ha colpito i ragazzi che spesso vivono l'ansia di non farcela, di non essere compresi dai genitori o di non essere all'altezza delle loro aspettative, per non parlare dalla vera e propria "ansia da prestazione" che filtra attraverso la televisione.«Se avete una passione portatela avanti, e se mamma e papà non la comprendono o non la condividono non fatene una tragedia: sta a voi dimostrare con i fatti e senza fretta che quella è la vostra strada perché la vita è vostra e nessuno può decidere per voi – ha esortato Crepet-. Il dialogo in famiglia è importante così come saper affrontare i conflitti, evitare le discussioni e "mollare" è infatti più facile ma è meglio lottare per ciò in cui si crede che vivere di rimpianti».Insomma, Crepet ha invitato i ragazzi ad affrontare i problemi con serenità "smontandoli" nelle loro componenti per capire "cosa non va" perché anche da questo si trae la forza per andare avanti.Quanto all' "ansia da prestazione" che spesso i massa media trasmettono Crepet è stato categorico con i giovani: «la televisione non è il mondo, vita non è un reality. Bellezza infatti non fa rima con preparazione e professionalità, e a far la differenza nella vita sono la classe, il fascino, le cose che rendono unica una persona. Le scorciatoie, e parliamo delle raccomandazioni così come dell'uso della droga per aumentar le prestazioni, non servono a nulla: ci si deve mettere in gioco così come si è, con i propri pregi e i propri difetti. Quanto ai giudizi negativi che altri potranno esprimere sulle vostre aspettative, cercate di smentirli anche attraverso quella "sana rabbia" che quelle opinioni possono suscitarvi. E' anche da questi sentimenti che si genera poi la creatività». «Il bello della vita è che non sai mai cosa accadrà, fondamentale è essere preparati, anche per questo lo studio è importante, per cogliere le occasioni e affrontarle in maniera serena», ha concluso Chechi.