3° TRIMESTRE 2014 – MOVIMPRESE
Torna negativo il saldo natimortalità: -40 imprese artigiane in Veneto (-0,03%). Perse in 9 mesi 1.158 imprese. Sbalchiero: “Artigianato in stand-by. Incertezza taglia le ali alla voglia di fare impresa”.
Artigianato Veneto
- -40 imprese (-0,03%): un po’ meglio della media nazionale -0,07%.
- Tengono i Servizi alla Persona +0,2% ed il Manifatturiero -0,08%
- Cala fortemente il Trasporto -0,26%.
- Tiene meglio del previsto l’edilizia -0,16%.
Torna in campo negativo di -40 ditte, anche se per valori frazionali (-0,03%), il saldo tra le imprese artigiane nate e quelle chiuse nel terzo trimestre del 2014. Dopo il timido segnale positivo fatto registrare tra aprile e giugno (+0,1% per 138 aziende in più), questo nuovo calo dato da 1.660 iscrizioni e 1.700 cessazioni, porta il saldo dei primi nove mesi dell’anno a 1.158 ed il patrimonio di attività artigianali regionali a 134.581.
C’è un miglioramento rispetto al -0,2% dello scorso anno e soprattutto, il Veneto è andato meglio del dato nazionale -0,07%. La nota dolente viene però dal confronto con l’anagrafe delle imprese in generale che ha chiuso il trimestre con segno positivo sia in Italia (+0,27% e 16.451 attività in più) che in Veneto (+0,19% pari a 956 imprese in più).
“L’artigianato è in stand-by –commenta Giuseppe Sbalchiero Presidente regionale di Confartigianato-. Non solo perché di fatto il suo valore è rimasto invariato, in questi ultimi tre mesi, ma soprattutto perché è calata sensibilmente la dinamicità al suo interno. “Solo” 1.660 nuove iscrizioni è un valore tra i più bassi mai registrati. Per fortuna che anche le cessazioni sono sensibilmente diminuite, quasi 500 in meno rispetto a quanto avvenuto nei tre mesi precedenti. Stanno “uccidendo” la voglia di fare impresa in questo Paese –conclude Sbalchiero- e c’è un unico indiziato: il Governo. Ad esempio la recente Legge di Stabilità conteneva diversi spunti ed indicazioni importanti per noi imprenditori sia in tema di lavoro che in tema fiscale e degli incentivi. Ma nessuno è in grado di capire, dopo solo pochi giorni dal Consiglio dei Ministri, cosa realmente verrà realizzato e cosa accantonato. L’incertezza è il male da combattere e l’annuncite acuta” di cui sembra soffrire questo Governo non aiuta”.
Tornando ai numeri.
Se entriamo nel merito dei singoli settori troviamo delle novità interessanti: per quanto riguarda il manifatturiero positiva la sua tenuta in generale (-0,08%) che si ripercuote nelle sue componenti principali tessile Abbigliamento e Pelli, legno e metalmeccanica. In campo positivo le attività legate al turismo come la ristorazione. Mentre per quanto riguarda la grande famiglia dei Servizi, i segni positivi superano di gran lunga quelli negativi. Bene infatti tutto quello che va a supporto delle imprese e una conferma importante viene poi dai servizi alla persona (+0,2%) che, pur in un momento di contrazione della capacità di spesa delle famiglie, vedono comunque una timida crescita nel numero di imprese. Restano in sofferenza Trasporti -0,26% ed Edilizia -0,16%.
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