La Scuola per Genitori riparte con 3 appuntamenti a ottobre
Torna, a 15 anni dalla prima edizione e dopo tre anni di stop forzato, la Scuola per Genitori, un’iniziativa di cui evidentemente c’è ancora bisogno.
A sottolinearlo, nella presentazione del programma, è stato il prof. Paolo Crepet, uno dei volti simbolo dell’iniziativa, convinto che se “aveva senso allora, oggi ne ha ancor di più, considerati i cambiamenti avvenuti nel frattempo, tra cui l’avvento dei social e, prossimamente, dell’Intelligenza Artificiale, solo per citarne due. Se ce n’è bisogno, vuol dire che siamo disperati? Personalmente, sono preoccupato più per i genitori, cui pare che ogni errore sia una débacle che merita una seduta psicologica, mentre educare alla fatica è ‘fuori moda’. Poi, però, le conseguenze del ‘diamo tutto’ ai figli diventano evidenti quando i giovani entrano nel mondo del lavoro”.
Poi c’è la situazione socioeconomica, che negli ultimi anni è in costante divenire, incerta e difficile lettura, mentre le aziende che hanno fatto fronte ai cambiamenti con spirito di adattabilità ora hanno bisogno di nuove professionalità e competenze da inserire in azienda, e non ne trovano. Da qui parte la Scuola per Genitori quale luogo e momento di confronto, riflessione e comunicazione, per cercare di costruire nuove strade educative, nel tentativo di dare alla famiglia una rinnovata centralità.
Il contesto
Il ruolo dei genitori, in effetti, è ancora determinante sulle scelte dei figli, in particolare su decisioni chiave quali scuola e lavoro. Lo afferma il 70% degli stessi ragazzi (seguono gli insegnanti, con il 68%) secondo quanto emerso da un’indagine di Confartigianato Vicenza del 2022 condotta dall’Istituto Universitario Salesiano di Venezia che ha coinvolto anche 917 giovani vicentini tra i 14 e 19 anni (sui 1.661 rispondenti). Nel frattempo, gli effetti della pandemia si sono fatti sentire tanto tra i ragazzi che in famiglia, scombinando gli equilibri, mentre i dati demografici raccontano di un futuro in cui i ‘senior’ aumenteranno progressivamente. In tutto questo anche il mondo delle aziende è cambiato, dovendo far fronte a nuovi assetti economici o geopolitici (a seguito soprattutto della guerra in Ucraina) e alle tematiche legate alla sostenibilità che hanno prodotto un cambio di passo e modi nuovi di interpretare il ‘fare impresa’. Cambiamenti che di riflesso investono gli educatori, in primis i genitori e gli insegnanti, ovvero chi deve accompagnare i ragazzi verso un futuro che permetta loro di unire le aspirazioni personali e professionali, due tra le voci più rappresentative della ricerca (con l’88% l’una e il 73% l’altra), alle mutate esigenze della società e del mondo imprenditoriale. Ruoli, relazioni e modelli di appena qualche anno fa, infatti, paiono non funzionare più, rendendo necessaria di una riflessione che permetta di ridefinirli.
I giovani
La ricerca di Confartigianato racconta di giovani che preferiscono un lavoro vicino a casa, soprattutto i maschi (91%) e chi ha in tasca un diploma di istituto tecnico, mentre le loro coetanee e chi esce da un liceo sono disposti anche a spostarsi in altra regione o altro Paese europeo per trovare il lavoro ritenuto adatto. Questo conferma quanto le figure tecniche nel territorio vicentino possano trovare un’occupazione in linea con le loro aspirazioni. Non a caso i dati dell’Ufficio Studi hanno rilevato che il tasso di occupazione ‘under 35’ nel Vicentino nel 2022 si è assestato al 52%, poco sotto alla media regionale (53,5%) ma ben al di sopra di quella nazionale (43,7%).
I Neet, ovvero quei giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano né lavorano, fenomeno preoccupante e accelerato dalla pandemia, in Veneto nel 2021 si assestavano al 13,9%, contro una media Italia del 23,1%. A questo, si è aggiunto il fenomeno delle ‘grandi dimissioni’ che nel 2022 a Vicenza ha pesato per il 34,4% sul totale delle cessazioni. Si arriva così ad avere sempre più aziende in difficoltà nel trovare nuove risorse umane. Nel 2023, ad esempio, si fatica a trovare il 61,5% degli operai specializzati e conduttori d’impianti (dato di aprile) di cui le imprese hanno bisogno (era il 39,9% nel 2019).
Il ruolo di Confartigianato
“Confartigianato ha sempre avuto anche una responsabilità sociale nei confronti della comunità in cui opera e quindi, a fronte di quanto emerso dai dati, dopo tre anni di stop obbligato, siamo partiti per stilare un calendario di tre appuntamenti con ospiti che permettano ai genitori di avere una chiave di lettura del mondo dei giovani, così diverso da appena qualche anno fa, delle loro aspirazioni, delle loro aspettative, ma anche delle loro fragilità e delle loro potenzialità – commenta Riccardo Barbato, componente della Giunta di Confartigianato Vicenza con delega all’Orientamento e ai rapporti con la Scuola -. Il compito di noi adulti, infatti, è quello di fornire alle giovani generazioni nuove opportunità da innestare sul presente per uno sviluppo futuro di carattere culturale, economico e sociale. I ragazzi sono il vero ‘capitale umano’ su cui investire, anche fornendo loro una maggiore consapevolezza. Come raccontano i dati, si è arrivati al paradosso di una generazione ‘immobile’, i cosiddetti Neet, e di aziende che cercano nuove risorse umane e nuove competenze da inserire nell’impresa. Nella mancanza d’incontro tra queste due realtà, spesso, c’è un disorientamento famigliare nella valutazione della scelta della scuola superiore e del domani occupazionale del figlio. Certo – continua Barbato – pesa anche il clima di incertezza che si respira, e che rischia di influenzare negativamente lo sguardo verso il futuro. Come Confartigianato invece pensiamo che proprio dai nostri ragazzi possano venire quelle idee, quell’entusiasmo, quella creatività di cui non solo l’impresa ha bisogno. Materie quali l’innovazione tecnologica, l’apertura verso il mondo, la sostenibilità intesa nelle sue varie accezioni, sono le sfide del futuro: temi che per molti ragazzi sono parte del loro quotidiano. Allora diamo loro una possibilità, anche attraverso un’educazione che ritrovi l’importanza del ‘fare’. Come, ce lo spiegheranno i qualificati relatori della Scuola per Genitori”.
Programma e iscrizioni
Rispetto alle edizioni precedenti, la formula prevede alcune novità. Gli incontri saranno tre, tutti in ottobre, e si svolgeranno al Teatro Comunale di Vicenza. Il primo appuntamento vede ospite uno dei relatori che hanno seguito sin dalla sua nascita la Scuola per Genitori: Paolo Crepet (psichiatra, sociologo e scrittore), che in “Lezioni di sogni” affronterà il tema “Un metodo educativo ritrovato”. Seguirà l’incontro, il 17 ottobre, con un altro apprezzato relatore della Scuola: Osvaldo Poli (psicoterapeuta e scrittore), che invece spiegherà cosa fare “Per essere buoni genitori. Gli errori educativi. Il carattere dei figli. I sensi di colpa”. Ultimo appuntamento il 24 ottobre con Lucio Zanca (manager, consulente, docente e autore), che racconterà ai genitori “Il nuovo senso del lavoro. I nostri figli cercano orizzonti e segnali di speranza”.
Quanto alle modalità d’iscrizione, è previsto il pagamento di un biglietto per tutti e tre gli incontri ma per chi si iscriveva entro maggio erano previsti degli sconti e la possibilità del posto riservato. Il biglietto, che prevede agevolazioni anche per gli accompagnatori, è ‘al portatore’: quindi, se non si può essere presenti a uno degli incontri, lo si può cedere a qualcun altro. Tutti i dettagli e le informazioni si trovano sul sito di Confartigianato Vicenza (www.confartigianatovicenza.it).