IN VENETO AL LAVORO UNA “MACCHINA ANTITAROCCHI” PER LA SICUREZZA DEL CONSUMATORE
Presentato da Manzato spettrometro a raggi x. “in 30 secondi pizzica prodotti e oggetti dannosi alla nostra salute. Consumatori più tutelati”
“Una vera e propria macchina antitarocco, che passa al setaccio categorie sensibili di prodotti, come abbigliamento e accessori, articoli per l’ufficio e scuola, articoli per la casa, articoli per la preparazione e conservazione di alimenti e bevande, cosmetici e giocattoli, in grado di rilevare elementi altamente dannosi alla salute come bromo, cadmio, cromo, mercurio, piombo”. Con queste parole l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato ha presentato oggi a Mestre lo “Spettrometro a raggi X”, un macchinario portatile altamente tecnologico, che consente di eseguire analisi sui prodotti in modo semplice e rapido, scoprendo se contengono sostanze che possono essere nocive agli utilizzatori. Erano presenti, tra gli altri, esponenti della Camera di Commercio di Venezia, che sperimenterà la novità, di Unioncamere del Veneto e delle Associazioni dei Consumatori. “La Regione l’ha acquistato pensando innanzitutto ai suoi cittadini che, in qualità di consumatori, sono purtroppo vittime di cosa fatte male, di prodotti insicuri, di tarocchi spacciati per oro – ha detto Manzato. Da oggi abbiamo una nuova arma per difenderci, perché lo Spettrometro consente l’analisi immediata e preventiva di qualsiasi campione sequestrato, facendo seguire poi la fase di conferma definitiva mediante analisi specifica di laboratorio, qualora il prodotto sia considerato “dannoso” o “pericoloso” per la salute umana”. “Il controllo sul territorio, da parte delle Autorità competenti, di oggetti pericolosi per la salute, fino ad oggi si perfezionava prelevando gli oggetti sospetti e procedendo con l’analisi che avveniva in laboratorio – ha ricordato Manzato – con conseguenti alte spese, tempi lunghi e inutile dispendio di risorse qualora il materiale testato fosse perfettamente idoneo e salubre. Da qui la necessità di dotarsi di un apparecchio scientifico che riuscisse a dare in breve tempo, e direttamente sul luogo controllato, le informazioni preliminari sui materiali di composizione degli oggetti sospetti, necessarie a catalogare l’oggetto stesso come pericoloso o non pericoloso”. Lo strumento assomiglia ad un trapano portatile o un asciugacapelli e da qui si può ben intuire la sua maneggevolezza. Manzato ha assicurato peraltro che “nel rispetto della Legge, l’accensione e l’utilizzo è possibile solo digitando una password e adoperandolo in una certa maniera. Questo è necessario ai fini della sicurezza che è qui garantita a livelli molto alti. Un operatore non addetto non potrà utilizzare lo strumento, nemmeno inavvertitamente. L’utilizzo errato viene inibito via software, in modo da evitare incidenti anche involontari. Il corretto utilizzo è assolutamente sicuro per l’operatore e l’ambiente vicino”. Posizionando lo strumento a contatto sopra l’oggetto che si intende analizzare, viene attivato un debole fascio di raggi X che va a irradiare lo strato superficiale del campione in esame. Tale radiazione eccita la materia colpita che a sua volta emette una radiazione di fluorescenza caratteristica e specifica. “La Camera di Commercio di Venezia sarà l’ente designato a seguire il progetto pilota – ha concluso Manzato – autorizzata alla detenzione e all’utilizzo dello strumento, avendo adeguatamente formato e informato il personale coinvolto”.