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Professioni del benessere: lo sguardo dei giovani

Presentata a Longare un’indagine realizzata da Confartigianato Veneto per intercettare le esigenze della clientela futura sempre più varia per età, cultura ed etnia

Un’analisi dedicata a scoprire gusti, tendenze, abitudini di bellezza delle generazioni più recenti, dalla Z ai Millennials, cioè quelli di età compresa tra i 18 e i 35 anni. È quanto realizzato da Confartigianato Imprese Veneto, con il contributo Ebav, e presentato da Franca Bandiera, direttrice dell’Istituto Veneto per il Lavoro, nel corso di un incontro promosso da Confartigianato Vicenza e ospitato alla cantina Muraro di Longare all’interno della rassegna Recharge.

“Lo sguardo dei giovani sulle professioni del benessere”, questo il titolo dell’indagine, rivolta in modo particolare a parrucchieri, consulenti di immagine, estetisti e tatuatori, insomma a quanti, svolgendo servizi alla persona, desiderano indagare e soddisfare i nuovi bisogni di benessere dei giovani. Obiettivo dell’indagine infatti è guardare avanti, comprendere in anticipo quali sono i bisogni dei clienti futuri. Se, infatti, ad andare dal parrucchiere si comincia già molto presto, l’età media di chi si presenta dall’estetista si sta sempre più abbassando e se si passa al tatuaggio, vera moda del millennio, sempre più minorenni si presentano (col consenso dei genitori) per averne uno.

Chi opera nel mondo della bellezza deve perciò considerare le necessità estetiche di un pubblico in divenire e la cui forbice di età si sta ampliando: da una parte l’età media della popolazione si alza ed è costante il ricorso a saloni e centri di bellezza per apparire giovani. dall’altra, i teenagers acquistano una sempre maggiore consapevolezza della propria immagine.

Il campione preso in esame, attraverso un’indagine CAWI, contava 602 giovani del Veneto di cui 425 occupati e 118 studenti, per la maggior parte diplomati (286) e laureati (262). La ricerca ha spaziato su più argomenti, compreso ad esempio il grado di soddisfazione sulla qualità di vita in generale e cosa significa per loro “stare bene”, con una disamina interessante anche sui temi dell’alimentazione e della salute, della salute fisica e dello svago. Interessanti al proposito i dati relativi alle domande sul ‘grado di benessere’ in generale: la maggior parte degli intervistati ritiene soddisfacente la propria qualità della vita (53%) e si sente sereno per il proprio futuro (43%). Quanto alle preoccupazioni sono legate principalmente al costo della vita e alla carenza di case a prezzi accessibili.

Premesso che per la propria bellezza e benessere si sceglie un salone o centro estetico, a sorpresa a utilizzare servizi di barbiere/parrucchiere una volta al mese sono i maschi mentre le giovani donne lo fanno due volte l’anno (o meno); tutti e due i generi però lo fanno rivolgendosi a professionisti di fiducia. Tra gli indicatori più importanti per cui si sceglie questo o quel salone o centro di bellezza c’è la preparazione del personale, l’ambiente pulito, e la capacità di comprendere le esigenze del cliente. E, in linea con questa risposta, tra le prospettive per il futuro del settore spicca proprio la capacità di rispondere alle richieste di una clientela che si presenta sempre più variegata per età ma anche per cultura e provenienza etnica. Segue, altro dato interessante, la capacità di coniugare l’efficacia dei prodotti con la sostenibilità ambientale.

Infine, significativa la percezione che gli intervistati hanno espresso relativamente ai loro curatori di bellezza: offrono trattamenti sicuri, sono costantemente aggiornati rispetto alle tendenze del look e tali professioni sono considerate giovani.

Spiegano Federico Pasini e Valeria Ferron, rispettivamente presidenti provinciali dei mestieri acconciatori ed estetica di Confartigianato Imprese Vicenza: “Questa indagine ci permette di entrare in sintonia con il pubblico dei giovani, meno ‘popoloso’ di quello dei loro genitori e nonni, una clientela alla quale dobbiamo guardare con curiosità e spirito di innovazione. Non solo, la ricerca rappresenta anche un utile spunto di riflessione e confronto tra colleghi, allo scopo di misurare la corrispondenza delle sensazioni tra i professionisti del benessere rispetto a quelle del target intervistato: un punto di partenza per aiutare gli operatori del settore a immaginare e sperimentare i nuovi servizi di bellezza per la clientela del domani”.