Occupazione nell’artigianato vicentino: il I semestre 2023 segna un aumento del +1,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Cavion. “Prosegue il trend positivo”
Bilancio positivo, in termini di occupazione, per l’artigianato vicentino nei primi sei mesi del 2023. Nonostante, infatti, qualche segnale di rallentamento dell’economia, continua la crescita dell’occupazione dipendente artigiana in provincia di Vicenza che nei primi sei mesi di quest’anno aumenta del +1,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questa la prima evidenza che emerge dall’indagine congiunturale semestrale realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza, che ha coinvolto 1.762 micro e piccole imprese per un totale di 10.885 dipendenti.
A trainare i numeri dell’occupazione sono le aree del Nord est vicentino (+3,7%) e l’Ovest vicentino (+3,4%) con la prima che, rispetto al primo semestre 2022, rallenta la crescita e la seconda invece che accelera. In linea con la media provinciale l’Alto vicentino (+1,3%), mentre l’area Berica e l’area Vicenza mostrano una lieve contrazione (rispettivamente, a -0,5% e -0,9%) rispetto al I semestre 2022.
Quanto ai settori, cresce l’occupazione dipendente artigiana in quelli della Moda (+4,6% rispetto al I semestre 2022), nell’Artigianato artistico e orafo (+3,8%) e nella Comunicazione e ICT (+3%). Al contrario, registrano una contrazione dell’occupazione dipendente le imprese del Benessere (-2,1% rispetto ad un anno prima), calo più contenuto rispetto al -3,8% registrato a fine 2022.
In merito al profilo dei lavoratori continua la migliore performance dell’occupazione femminile che a fine giugno 2023 risulta il 2,7% in più rispetto ad un anno prima, (+0,8% quella maschile). Non si rilevano differenze di andamento per l’occupazione dipendente nelle imprese artigiane in base alla nazionalità: i dipendenti italiani aumentano dell’1,4% e quelli stranieri dell’1,5%. Ancora bene i giovani: per la quinta rilevazione consecutiva, l’occupazione under 30a fine giugno 2023 segna un +1,6% rispetto ad un anno prima. Per le altre classi si conferma il trend degli ultimi anni: gli occupati dai 30 ai 50 anni registrano un calo pari a -1,2% rispetto ad un anno prima, mentre la classe di lavoratori over 50 cresce del 5,8%. I dipendenti artigiani tra i 30 e i 50 anni rimangono la classe più numerosa, rappresentando il 47,3% dell’occupazione dipendente artigiana, seguono gli over 50 (29,2%) e gli under 30 (23,4%).
Continua, infine, la contrazione degli apprendisti che nel I semestre 2023 registrano un calo pari a -4,4% rispetto al I semestre 2022 questo perché le aziende, interessate a trattenere giovani formati e competenti e se la formazione si può dire conclusa, trasformano prima della loro naturale scadenza i contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato. All’opposto impiegati e operai mostrano un andamento in linea con la media complessiva, registrando un aumento, rispettivamente, del +1,6% e +1,5% rispetto al I semestre 2022.
“I dati ci confortano sulla tenuta del nostro tessuto produttivo – commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza-. Forti di una consolidata tradizione di qualità, molte realtà sono entrate a far parte, o hanno rafforzato la loro posizione nelle catene di valore, mentre altre hanno capito l’importanza di fare rete entrando nelle filiere di settore. Alcuni settori, come Moda, Artigiano artistico e orafo, da sempre eccellenze territoriali, poi hanno saputo riguadagnare il terreno perduto in fase pandemica. Bene anche i dati sull’occupazione femminile e quella dei più giovani, due fasce sociali spesso penalizzate. Se diamo uno sguardo ai dati in prospettiva (diffusi da Unioncamere-ANPAL) sono 23.510 le entrate previste tra luglio e settembre 2023 (+9,6% rispetto ad analogo periodo del 2022) di cui 59,2% (ovvero 13.910) solo nelle micro e piccole imprese (aziende da 1-49 dipendenti). Di nuovo però molte posizioni saranno destinate a rimanere scoperte spesso indipendentemente dal grado di competenza. E questo può avere non pochi riflessi sulla crescita delle aziende”.
“Negli ultimi anni l’artigianato ha rivoluzionato il proprio modo di fare impresa. Basti pensare a quanto innovazione e nuove tecnologie abbiano fatto il loro ingresso in azienda. Senza dimenticare la forte vocazione all’export delle nostre aziende. Questo ha portato a una crescente richiesta di figure con competenze adeguate, e a percorsi di riqualificazione per il personale già attivo, che di fatto si traducono in maggiore competitività delle imprese – aggiunge Francesco Tibaldo, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Vicenza-. In questi articolati percorsi l’imprenditore ha trovato in Confartigianato chi ha saputo, e sa, accompagnarlo nell’organizzare al meglio l’attività. Un esempio è il tema del momento: il welfare aziendale. Per le nostre imprese molto spesso di tratta infatti strutturare, con l’ausilio delle competenze organizzative, quando prima veniva fatto maniera ‘spontanea’. Si tratta di narrare il mondo dell’artigianato e la sua evoluzione nel tempo, con parole nuove e giuste in maniera da intercettare, attrarre e trattenere il personale, quello che oggi viene chiamato capitale umano a riprova della sua importanza nella crescita del nostro tessuto produttivo”.
Comunicato 92