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Bando imprenditoria femminile in Veneto

La risposta attiva di Confartigianato Imprese Vicenza: dal Bando Veneto pochi progetti approvati e preoccupazione crescente

La Regione Veneto ha recentemente concluso il bando per l’imprenditoria femminile, ma i risultati hanno sollevato preoccupazione e dissenso da parte di diverse imprese locali. Dei 500 progetti presentati, i 67 ammessi hanno premiato:

  • 10 Società per Azioni (SPA),
  • 12 cooperative sociali,
  • 42 società a responsabilità limitata (SRL),
  • 3 società in nome collettivo (SNC).

A creare dissenso la scelta di includere le SPA, trascurando le imprese venete, composte principalmente da micro imprese (94%) e piccole imprese (5%).

I progetti di Confartigianato Imprese Vicenza

Confartigianato Imprese Vicenza ha presentato 8 progetti ma soltanto 3 sono stati approvati, mentre altre imprese sono in attesa di ripescaggio nel caso di un futuro rifinanziamento. La scelta di limitare il numero di progetti finanziati è legata alla volontà di evitare oneri e costi aggiuntivi per le aziende stesse.

La reazione di Confartigianato Imprese Vicenza ai risultati

In seguito alla pubblicazione dei risultati, Confartigianato Imprese Vicenza ha scritto alla Federazione Regionale, al fine di far pervenire le sue preoccupazioni alla Regione Veneto. Si pone l’attenzione sul fatto che il bando abbia utilizzato l’elemento femminile come giustificazione per un sostanziale finanziamento di macchinari, anziché concentrarsi sulle reali necessità delle imprenditrici venete.

Secondo Confartigianato Imprese Vicenza, la componente della presenza femminile nell’impresa è stato un elemento non determinante ai fini della graduatoria, se non per le sole società cooperative (dove è più alta la probabilità della componente femminile per natura stessa dell’impresa).
È prevalsa invece la logica della differenziazione in base ai codici Ateco: la quasi totalità delle imprese in graduatoria, fatto salvo che per le cooperative sociali, sono state ammesse prevalentemente sulla base del criterio del codice Ateco all’interno della loro visura camerale.

Bando imprenditoria femminile: una critica costruttiva

Confartigianato Imprese Vicenza sostiene quindi che sarebbe stato opportuno calibrare i criteri di selezione delle imprese riservando maggior peso alla partecipazione femminile nella compagine sociale o nella capacità di creazione di posti di lavoro per donne ed eventualmente trovare dei criteri di premialità oggettivi e automatici per favorire la partecipazione delle microimprese.

Fra questi ci potrebbe essere l’assegnazione di un punteggio maggiore a chi richiede minori percentuali di contributo pubblico rispetto al totale dell’investimento, oppure in alternativa, riservare una quota, parte delle risorse stanziate, per le imprese artigiane o le micro imprese.

Il Movimento Donne Impresa di Vicenza

La Presidente del Movimento Donne Impresa di Vicenza, Sabrina Pozza, si dichiara soddisfatta di questa iniziativa e spera che la Regione Veneto prenda in considerazione queste critiche costruttive per migliorare il sistema di valutazione e garantire che i finanziamenti siano effettivamente destinati alle imprese presenti sul territorio, contribuendo così allo sviluppo dell’imprenditoria femminile.

Il Movimento stesso si impegna ad aggiornare le imprese iscritte rispetto a successivi aggiornamenti.