SRL ARTIGIANE: IN VENETO SONO 9.070, IN CRESCITA DEL 3,1% NEL 2014. PESANO PER IL 19,6% DELL’OCCUPAZIONE NELL’ARTIGIANATO
Curto: “Visione lungimirante che ha fatto crescere l’artigianato”
Boom delle imprese artigiane in forma di Società a responsabilità limitata in Veneto. Nel 2014 si registra una crescita del 3,1% (+3,3% in Italia), in controtendenza con il -1,3% del totale dell’artigianato.
Negli ultimi 5 anni (tra il 2009 e il 2014) le Srl artigiane venete sono cresciute quasi del 20% a fronte del calo del 7,5% del totale dell’artigianato.
“Una dinamica positiva particolarmente rilevante –spiega Luigi Curto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto- se si considera che le Srl sono solo il 6,8% delle imprese artigiane venete ma pesano per il 19,6% dell’occupazione totale del comparto, con una dimensione media di 7,0 addetti per impresa, quasi tripla rispetto alla media dell’artigianato (2,5). Ma non è tutto, la nostra regione è la prima in Italia per peso di addetti nelle società a responsabilità limitata (19,6%) seguita dalle Marche (19,3%) e l’Emilia Romagna (18%), e con un valore molto superiore alla media nazionale che si ferma al 14%. Le 9.070 srl attive, infine, posizionano il Veneto al terzo posto in termini assoluti dietro a Lombardia (12.736) ed Emilia Romagna (7.425)”.
La crescita delle Srl artigiane, diffusa in tutte le regioni, è più intensa in Sicilia (+7,9%), Campania (+5,8%) e Liguria (+5,0%). Il Veneto si ferma alla dodicesima posizione. Tra le province le migliori risultano Oristano (+15,9%), Messina (+13,3%) e La Spezia (+12,5%). La prima provincia del Veneto risulta Rovigo con un +5,5%. La quota maggiore di Società a responsabilità limitata si trova nelle Marche (7,4% del totale delle imprese artigiane) e in Veneto (6,8%), mentre il primo posto al livello provinciale spetta a Vicenza (9,1%), seguita da Pesaro-Urbino (8,3%) e Fermo (7,9%).
“Ricordo gli sforzi –prosegue Curto- per convincere il Governo ad aprire le porte delle società a responsabilità limitata all’artigianato, condizione ottenuta nel 2001 con la legge 57 che da allora ci permette di agire anche in forma di Srl pluripersonale, abbattendo così una barriera quella della inscindibile interconnessione tra il piccolo imprenditore artigiano e la sua responsabilità senza limiti per le obbligazioni scaturenti dall’attività. Ora i numeri ci danno ragione –conclude Curto-. La norma ha posto i presupposti affinché la società artigiana potesse rafforzare la propria struttura finanziaria ed accedere alla partecipazione di capitale esterno, senza perdere la peculiare connotazione di società di piccola dimensione. Tutto questo ha permesso alle imprese, di una certa dimensione, di reperire nuove risorse finanziarie da destinare all’innovazione tecnologica e all’espansione sui nuovi mercati con vantaggi per l’economia, il lavoro ed il benessere delle nostre terre”.
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