Comparto edilizia. Aumento della ritenuta sui bonifici di pagamento. Lovato-Fantin: “Ulteriore sottrazione di liquidità alle imprese”
Sul disegno di legge di Bilancio 2024 intervengono i presidenti del settore edilizia di Confartigianato Imprese Vicenza, in particolare in merito all’articolo 23 che prevedrebbe un aumento dall’8 all’11% della ritenuta sui bonifici fatti alle imprese per fruire delle detrazioni per i bonus in edilizia (a partire dal 1° aprile 2024).
“Speravamo che la ritenuta sui bonifici venisse eliminata o quantomeno abbassata e invece a da una prima lettura delle bozze della manovra 2024 non solo resta confermata ma aumenta. La cosa che preoccupa di più è che anche con questa misura si verrebbe a togliere liquidità alle imprese in un periodo in cui invece è sempre più necessaria”, commenta Giovanni Lovato, presidente Sistema Casa di Confartigianato Imprese Vicenza.
“Con questo sistema banche e Poste Italiane trattengono una somma come acconto dell’imposta sui redditi. Ciò si traduce, per l’impresa esecutrice di lavori che beneficiano di detrazioni fiscali, in un incasso parziale della fattura, decurtato appunto della ritenuta applicata. Insomma aumentando la ritenuta si ridurrebbe la liquidità delle imprese – ribadisce Thomas Fantin, presidente Confartigianato Vicenza delle Attività complementari all’Edilizia-. Di nuovo poi a pagare sarebbero le imprese italiane: la ritenuta danneggia infatti solo gli operatori italiani, perché quelli stranieri (imprese non residenti e non dotate di conto corrente bancario in Italia) che lavorano regolarmente sul nostro mercato possono non effettuare la ritenuta obbligatoria”.
I due presidenti sono concordi nel ritenere che “il settore dell’edilizia, sia essa privata che pubblica, ha sempre rappresentato un volano per l’economia. Oggi poi con una sensibilità nuova molti scelgono la strada della sostenibilità ed dell’efficientamento energetico anche attraverso riqualificazioni di edifici esistenti. Certo però che annullando un bonus di qua, riducendone uno di là, non si incentiva certo il cittadino a interventi anche sostanziosi. Se poi anche sui pagamenti si fanno a porre nuove norme ecco che il comparto dell’edilizia, e con esso tutta la filiera casa, rischia di rallentare di nuovo”.
Comunicato 132