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Come definire e realizzare obiettivi aziendali: alcuni consigli

Darsi degli obiettivi è sempre una buona scelta. Soprattutto per un imprenditore. Soprattutto all’inizio di un nuovo anno, quando magari si delinea qualche progetto da portare avanti nei mesi a seguire.

E una buona pratica può essere quella di avvicinarsi ai propri traguardi attraverso sotto-obiettivi misurabili, al fine di mantenere la motivazione costante nel tempo. Inoltre, è essenziale che l’obiettivo sia in linea con le potenzialità aziendali: una sfida “sostenibile” mantiene viva la volontà di raggiungere lo scopo. E anche in questo percorso ogni imprenditore può trovare nelle strutture di Confartigianato Vicenza un concreto supporto, sia per uno “sguardo d’insieme” e sia per uno specifico obiettivo. L’importante è visualizzare chiaramente i propri propositi e pianificare come metterli in pratica, come misurali. Ecco qualche altro utile suggerimento.

Quali potrebbero essere alcuni temi sui quali puntare? Ad esempio, vale sempre la pena di pensare a cosa potrebbe “fare la differenza” in azienda e per l’azienda, partendo ad esempio dalla formazione, risorsa fondamentale per aprirsi a nuove idee, a nuovi strumenti di crescita tanto per l’imprenditore quanto per i collaboratori, per individuare margini di miglioramento o sbocchi di mercato mai considerati, allargando così la visione del futuro.
Altro cardine del “fare impresa”, ma spesso non abbastanza considerato, è lo sviluppo (o il miglioramento) di una comunicazione efficace. Ricordiamoci che, al giorno d’oggi, il marketing digitale è importante tanto quanto lo è stato quello tradizionale per promuovere l’azienda e il suo prodotto, o servizio: sono funzioni diverse ma entrambe indispensabili.
Ulteriore tema è l’abitudine alla condivisione. Spesso gli obiettivi sono indicati da numeri, ma si dimentica che i numeri sono il risultato del lavoro umano. Fissando degli obiettivi, bisogna evitare che ciò comporti una competizione “arrivista” tra i collaboratori, conviene puntare piuttosto sul fatto che insieme, cioè in un clima collaborativo, si arriva prima e meglio. L’azienda è un’entità unica, è una squadra, e la condivisione ne è l’arma vincente.
Altri aspetti importanti cui fare sempre attenzione sono la sana gestione d’impresa, il passaggio generazionale, il welfare aziendale, l’investimento in innovazione digitale, l’attenzioneall’ambiente, alla sicurezza. Sono materie vaste, per le quali esistono dei consulenti.

I “buoni propositi”, dunque, possono essere tanti e di varia natura, a seconda della realtà vissuta da ciascun imprenditore. E visualizzarli con chiarezza è la condizione necessaria per avviare un processo di pianificazione prima, e di implementazione poi. 

Per strutturare e pianificare il lavoro da portare avanti nei mesi successivi è inoltre fondamentale realizzare un budget aziendale (economico, patrimoniale, finanziario), anche in questo caso con l’ausilio di figure tecniche specializzate, che aiutino a raggiungere il massimo possibile.

Non dimentichiamo, infine, che il quaderno dei “buoni propositi” deve rispecchiare sincerità. Ovvero, c’è bisogno che prima l’imprenditore si ponga alcune domande, tipo: “Sono pronto ad implementare i cambiamenti di cui ho bisogno? La mia azienda necessita di questo ora? Sono obiettivi che possono farmi correre dei rischi? Ho a disposizione gli strumenti necessari per realizzarli? Sono in grado di riconoscere quando ho bisogno di un aiuto tecnico-professionale?”.

Un’ultima raccomandazione, ma non certo per importanza: è fondamentale non arrendersi se non si riesce a rispettare quanto ci si è prefissati, se qualche impedimento costringe a rimandare.

Il “fare impresa” è un viaggio pieno anche di sorprese, fatto anche di sconfitte, dalle quali si possono egualmente trarre utili insegnamenti. Per progredire, non bisogna concentrarsi solo sulle cose che non si sono portate a termine, ma ricordarsi di quelle che intanto si sono concretizzate. Aver seminato, infatti, al momento giusto porterà comunque qualche nuovo frutto.