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Le acconciatrici di oggi ricreano lo stile del Rinascimento

Come i canoni della bellezza estetica influenzano l’arte, la società e la moda: a questo concetto si ispira la mostra “Le trecce di Faustina” aperta a Vicenza, presso le Gallerie d’Italia a Palazzo Leoni Montanari, fino al prossimo 7 aprile.

Un evento per il quale si è prontamente attivata anche una collaborazione tra gli organizzatori di Intesa Sanpaolo e gli Acconciatori della Confartigianato provinciale, con l’obiettivo di “replicare” quelle favolose e storiche acconciature che, traendo spunto dall’antichità classica, nell’età del Rinascimento affermavano il fascino femminile.

Il “bello” dell’iniziativa

Già nei giorni dell’inaugurazione, un paio di saloni (“Elisa Lei e Lui” di Elisa Capovilla di Altavilla Vicentina e “Vanità Capelli e Stile” di Martina Vicentini di Vicenza) hanno quindi riprodotto un paio di chiome delle donne dell’epoca su modelle che hanno sfilato durante la prima presentazione della mostra davanti ad autorità e giornalisti. 

“Nel ricreare l’acconciatura, prima di tutto – racconta una delle due parrucchiere – mi sono studiata da vicino l’opera esposta in mostra, per poi ricercare la soluzione e creare i volumi, intrecciando altri capelli per raggiungere lunghezze e spessori adeguati. Cosa davvero interessante di questa ricostruzione è stato riscoprire la ‘sartorialità’ delle acconciature, nel senso che al tempo non esistevano forcine per fissare e quindi le acconciature venivano letteralmente cucite a mano. E questo è quanto abbiamo fatto anche noi per l’occasione”. 

L’iniziativa prevede anche altri momenti: le operatrici e gli operatori dei mestieri Acconciatura ed Estetica di Confartigianato hanno la possibilità di prendere ulteriore ispirazione dalla mostra in quanto, fino a marzo, vengono organizzate alcune visite guidate dedicate proprio ai professionisti di bellezza, che possono inoltre ottenere le cartoline invito con riduzione sull’ingresso da consegnare ai propri clienti, invitando anche costoro a riempirsi gli occhi con il fascino femminile dei secoli passati.

L’esposizione, infatti, mette in luce una selezione di opere ad ampio raggio, dai busti imperiali a quelli rinascimentali, dai quadri alle sculture, dalle antiche monete alle medaglie moderne, dai disegni ai volumi a stampa: tutte testimonianze che ricostruiscono il mondo affascinante e complesso delle capigliature fino al Quattro e Cinquecento, e con esso le possibilità artistiche che hanno offerto all’arte.

Il titolo della rassegna richiama una delle acconciature più spettacolari e famose, quella dell’imperatrice romana Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, ricordata come simbolo di concordia e amore coniugale: il suo busto divenne un celebrato modello artistico e numerose copie e rielaborazioni diedero grande visibilità all’eccentrica capigliatura che finì per essere adottata da moltissime donne, specialmente in Veneto. 

Chi visita la mostra può ammirare anche la storia del ritratto femminile nell’arte greca e romana, un doveroso e inevitabile confronto con le acconciature maschili, e poi la raffigurazione dei capelli femminili e delle pettinature come testimonianza della nuova visibilità della donna nella società del Rinascimento. C’è anche un’appendice dedicata al mondo del cinema: un cortometraggio che ripropone le chiome più celebri apparse sullo schermo. Infine, non solo immagini e opere, ma anche sensazioni e profumi: si possono odorare alcune sottili fragranze evocative di antichità, che raccontano segreti del tempo in cui il profumo era un’arte segreta, conferendo una sensazione di fascino misterioso e avvolgente.