RINNOVO VERTICI NAZIONALI ANAP
Veneto protagonista: Cogo (VI) eletto VicePresidente, 5 i componenti in direttivo nazionale. De Pol (BL) nominata coordinatrice dei maestri d’opera e d’esperienza. Confermato il Presidente Palazzi.
Il Veneto è stato assoluto protagonista al rinnovo dei vertici nazionali di ANAP, l’Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato che rappresenta oltre 230mila soci.
Gino Cogo di Vicenza è stato nominato VicePresidente, ben 5 i rappresentanti (unica regione in Italia ad avere un numero così elevato) entrati nel direttivo: oltre al vicepresidente, Fiorenzo Pastro e Gino Trentin di Treviso, il cav. Raffaele Zordanazzo di Padova e Antinesca De Pol di Belluno, quest’ultima nominata anche coordinatrice dei maestri d’opera e d’esperienza. Infine Leandro Simion di Venezia entrato come probiviro.
I prestigiosi incarichi sono stati conferiti l’altro ieri a Roma, durante l’Assemblea Nazionale che ha rieletto il modenese Giampaolo Palazzi alla guida nazionale dei 230mila pensionati di Confartigianato.
Per Gino Cogo e Antinesca De Pol in particolare ma per tutti i rappresentanti veneti, si tratta di un importante riconoscimento del grande lavoro portato avanti in questi anni per gli oltre 24mila soci in regione e per la crescita dell’Associazione a livello regionale e territoriale.
“E’ un obiettivo che si era prefisso il nuovo direttivo regionale al momento della nomina e che siamo riusciti a realizzare -afferma il Presidente Regionale dell’ANAP Veneto Fiorenzo Pastro- grazie all’impegno di tutte le persone che giorno dopo giorno lavorano nel sistema regionale di Confartigianato in Veneto. Già da domani porteremo a Roma l’esperienza fatta in una regione con oltre 1milione300mila pensionati -continua Pastro- di cui oltre 166mila sono artigiani”.
“Abbiamo sentito che la spending review si abbatterà violentemente sul sistema sanitario e assistenziale -conclude il Presidente dell’ANAP Veneto- ma noi a Roma questo lo impediremo con tutte le nostre forze. Pensionati e malati hanno diritto a una esistenza dignitosa, esattamente il contrario di ciò che avviene adesso”.