DAL “MADE IN” EUROPEO ESCONO DESIGN E GIOIELLI
“C’è chi la vede come una mezza vittoria in Europa. Noi della Confartigianato Imprese Veneto la leggiamo come lo smantellamento di un obiettivo primario che l’Europa averbbe dovuto darsi: tutelare le proprie produzioni manifatturiere dal fenomeno della contraffazione e del fatto male”. Lo afferma Gianluca Fascina Presidente della Federazione moda di Confartigianato Veneto nel commentare la notizia dall’Europa che La Commissione Ue, in una recente riunione a porte chiuse, ha stabilito che proporrà a fine maggio al Consiglio di arrivare all’introduzione di una normativa che prevede l’indicazione di provenienza per i prodotti importati per tre dei cinque settori previsti inizialmente. Restano nel paniere Made in il tessile, le calzature e le ceramiche ed escono il legno-arredo e i gioielli. “Unica nota possitiva –prosegue Fascina- è che l’obbligatorietà del made in prosegue il suo iter per l’approvazione, a dispetto del forte ostracismo dei Paesi del nord. Inoltre sembra che l’Italia abbia finalmente trovato nella Francia un alleato strategico per la tutela delle produzioni europee. I “cugini” transalpini infatti, hanno presentato nei giorni scorsi un piano decennale per ridare vigore al settore manifatturiero francese che prevede, tra l’altro, la registrazione del marchio Made in France”. La decisione della Commissione recepisce gli esiti dello studio commissionato da Bruxelles sul rapporto costo-benefici dell’iniziativa sulle diverse categorie di prodotti. Ora si apre quindi la partita al Consiglio dove si discuterà la possibilità di una applicazione graduale sperimentale di cinque anni (ma, secondo fonti Confindustriali, si potrebbe scendere a tre anni) prima di arrivare a una armonizzazione definitiva. Prossimo appuntamento sarà il Consiglio di competitività del 28 maggio e qui l’Italia proverà a riportare all’attenzione dell’Europa tutti e cinque i settori. Prima di questo, però, sono previsti incontri tra il gruppo di lavoro dei 28 ministri Ue responsabili per la competitività. Il primo sarà martedì prossimo, cui seguirà la riunione degli ambasciatori dei 28 fissata per il 20 maggio.