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IL BILANCIO 2014 DI ARTIGIANFIDI VICENZA CONFERMA IL RUOLO DELLA “MUTUALITÀ SOCIALE” NELL’ACCESSO AL CREDITO DELLE PICCOLE IMPRESE

L’approvazione del bilancio 2014 da parte dell’assemblea dei soci di Artigianfidi Vicenza, il confidi operante in seno alla Confartigianato provinciale, ha consentito una riflessione generale sul tema dell’accesso al credito da parte delle aziende, un capitolo in cui le difficoltà si sono fatte ancora più forti. Com’è noto, infatti, tutti gli intermediari del credito – e quindi anche i Confidi – stanno  attraversando momenti di cambiamento e riforme dettati non solo dagli scenari economici, ma anche dalla necessità di superare “stress test” sempre più stringenti e di gestire somme di credito deteriorato che rischiano di indebolire quelle solidità patrimoniali che rappresentano l’elemento fondamentale per continuare a rinnovare fidi e garanzie necessari alla vita delle imprese.
Anche Artigianfidi, nell’esercizio 2014, ha dovuto operare non solo avendo come obiettivo la concessione di importanti garanzie (per uno stock di oltre 208 milioni) a sostegno delle imprese, ma cercando anche di  salvaguardare la solidità patrimoniale dei soci. Il tutto non senza difficoltà, dato che il rischio di credito è fortemente aumentato: secondo Bankitalia, a fine 2014 l’ammontare di sofferenze lorde bancarie ha raggiunto la cifra record di 183,7 miliardi. Si comprende, quindi, come sia diventato difficile concedere e ottenere credito, specie quando è carente il supporto di quelle garanzie che invece Artigianfidi  è in grado di mettere a disposizione.
A tale proposito, nella sua relazione il presidente Luigino Bari ha osservato che “a fronte di una contrazione delle masse deliberate, è stato svolto un intenso lavoro di consulenza e di accompagnamento delle imprese nel difficile mercato del credito, per aiutarle a capire meglio e a superare i tanti problemi di natura finanziaria”. Secondo Bari, infatti, “l’importanza dell’intervento della garanzia non bisogna scoprirlo all’ultimo minuto, quando i problemi si sono cronicizzati  e quindi la possibilità di accedere al credito è già molto compromessa; quell’intervento va invece mantenuto e ricalibrato, così come è stato fatto nel caso delle oltre 6.000 istanze giunte ad Artigianfidi nel 2014”. Quanto alle novità e ai cambiamenti che stanno investendo il mondo bancario, con fusioni consigliate e altre imposte per legge, il presidente ha confermato che Artigianfidi “segue attentamente tali importanti evoluzioni del mercato, anche se resta forte la convinzione che, nonostante le  massicce iniezioni di liquidità  giunte dalla BCE alle banche, sarà comunque difficile vedere allentarsi le maglie di accesso al credito se non col supporto di valide garanzie, magari a prima richiesta, come ormai molte banche pretendono”.
Nonostante i corposi accantonamenti legati all’aumentato rischio di credito, la mutualità sociale di Artigianfidi si conferma solida dal punto di vista patrimoniale: il “total capital ratio” supera il 12%, indice doppio rispetto ai requisiti imposti da Basilea 3. Risultati che sono stati possibili anche grazie all’azione di rafforzamento patrimoniale avviata dal confidi vicentino con l’attiva partecipazione di tutti i soci, oggi più di 17.000. I numeri operativi e di bilancio 2014, specie tenendo conto del particolare contesto economico e finanziario, confermano che Artigianfidi – non solo nell’area provinciale di Vicenza, ma anche nelle province limitrofe dove opera – ha contribuito in modo determinante alla concessione del credito e di valide condizioni di tasso, nonché ad attenuare il diffuso fenomeno del “credit crunch” anche con l’ausilio di politiche di riassicurazione dei crediti e di controgaranzia. In tal modo è stata promossa e offerta la concessione di crediti convenzionati con le banche primarie e sono stati concessi crediti agevolati come quelli di Veneto Sviluppo e della “Nuova Sabatini”, sia per liquidità che per investimenti.