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INDUSTRIA: AVVIO OLTRE LE ATTESE, +1,7% SU 2014, +0,8% CONGIUNTURALE. CRESCITA RECORD NELLE MICROIMPRESE (+3,6%), SOSPINTA DAL FATTURATO ESTERO (+4%)

Nel primo trimestre 2015, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato un incremento del +1,7% su base annua. La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,8% (era +0,3% nel trimestre precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.274 imprese con almeno 2 addetti. “L’indagine congiunturale sul manifatturiero -commenta il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio – conferma che la ripresa, ormai certificata anche dall’Istat, è un dato di fatto, ma al tempo stesso certifica come sia ancora difficile, nonostante il jobs act, mettere in rapporto diretto ripresa e calo della disoccupazione. Per recuperare terreno su questo fronte non basta un solo provvedimento ma servono interventi complessivi di più largo respiro in grado di consolidare una ripresa che, per rafforzarsi e trasferirsi positivamente sull’occupazione, ha bisogno di far lievitare i consumi interni”.
Vedi tabella
“Competenze e personalizzazione. Ritorno del “su misura” made in Italy. Il fenomeno oramai conclamato del back to Italy, (reshoring), per ora contenuto, ma che possiamo oramai definire un concreto segnale di una inversione di tendenza. Il rilancio delle filiere grazie alle reti di impresa. Sono queste le novità che stanno coinvolgendo, o meglio sconvolgendo in positivo, il sistema manifatturiero artigiano veneto –dichiara il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Luigi Curto-. Ed i dati lo confermano. Positivo poi che tutto ciò avvenga grazie ad una crescente propensione all’internazionalizzazione anche delle piccole imprese. A pochi giorni dalle elezioni ci auguriamo –conclude Curto- che chiunque vinca, si impegni per una Regione sempre più soggetto vero di “politica di sviluppo locale” in grado di concorrere a far ripartire l’economia, attraverso un nuovo disegno strategico che abbia tra i principali driver di sviluppo proprio il manifatturiero quale ossatura su cui ricostruire il nostro tessuto produttivo”.
Produzione: Sotto il profilo dimensionale l’aumento dell’indicatore ha interessato tutte le classi, in particolare le micro (+3,6%) e medie imprese (+2,4%), a seguire quelle di grandi dimensioni (+1,5%). A chiudere il quadro le piccole imprese stazionarie al +0,1%. Per quanto riguarda le tipologie di beni l’indicatore evidenzia una evidente crescita per i beni intermedi (+2,2%); a seguire i beni di consumo (+1,6%) ed infine i beni di investimento (+0,7%). A livello settoriale spiccano le variazioni positive degli alimentari, bevande e tabacco (+4%), della gomma e plastica (+3,4%), dei metalli e prodotti in metallo (+2,1%). Non ci sono settori che hanno evidenziato marcate variazioni negative, dove la produzione non cresce l’andamento resta stazionario.
Fatturato: Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+1,7%). La miglior performance è ascrivibile alle grandi (+4,2%) e medie imprese (+2,5%); le micro registrano un +1,7% mentre le piccole sono stazionarie (+0,3%). Tra i settori spiccano le variazioni positive dei comparti gomma e plastica (+4,3%), alimentare e legno-mobile (entrambe +2,6%). Stazionari gli altri settori, leggera dinamica negativa per carta e stampa (- 0,7%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile al continuo andamento delle vendite all’estero con un +2,5% (era +5,2% nel trimestre precedente), ma anche al recupero delle vendite nel mercato interno. Il fatturato estero è risultato positivo per quasi tutte le dimensioni di impresa, in particolare per le micro imprese (+4%). Tutti i settori hanno evidenziato un aumento o stazionarietà, in particolare gomma e plastica (+7,9%) e legno-mobile (+7,7%). Il fatturato interno è aumentato del +1,3% (era +0,6% lo scorso trimestre), andamento determinato dalle imprese di grandi (+4,9%) e medie dimensioni (+2%), seguite dalle micro (+1,4%). A livello settoriale i migliori sono risultati l’alimentare (+3,6%) e gomma e plastica (+3,4%). Variazioni negative invece per marmo e vetro (-2%), tessile ed abbigliamento (-1,7%).
Ordinativi: Performance positiva (+1,6%) per gli ordinativi, in leggera diminuzione rispetto allo scorso trimestre (+1,8%). A livello dimensionale la performance migliore è delle grandi imprese (+3,4%), seguono le micro (+2%). Per i settori le dinamiche migliori si hanno nei comparti dei metalli e prodotti in metallo (+3%), legno e mobile (+2,7%), macchine ed apparecchi meccanici (+2,6%). Negative le variazioni della carta e stampa (-1,2%). In recupero il trend dal mercato interno (+1,3%, era +1,1% nel trimestre precedente). Per gli ordinativi interni vanno bene soprattutto le micro imprese (+2%) mentre a livello settoriale macchine ed apparecchi meccanici (+3,9%), alimentari (+3,1%) col tessile e abbigliamento in lieve flessione (-1,9%). Gli ordinativi esteri hanno segnato un +2,3% (inferiore al +2,6% dello scorso trimestre), attribuibile in particolare alle grandi imprese (+5,1%). I settori del legno e mobile (+8,3%), gomma e plastica (+6,8%) e prodotti in metallo (+5,9%) hanno registrato le performance migliori.
Occupazione: Nelle imprese manifatturiere l’occupazione è rimasta sostanzialmente stabile, registrando una lieve diminuzione del -0,3 per cento. Bene le grandi imprese (+1,6%) ma male le piccole (-1,4%). Sotto il profilo settoriale la variazione positiva delle macchine ed apparecchi meccanici (+0,8%) e dei mezzi di trasporto (+0,5%) è bilanciata dalle variazioni negative dei settori gomma e plastica (-6,4%) e macchine elettriche ed elettroniche (-2,5%). Previsioni: In sensibile miglioramento le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Dopo un anno torna positivo il saldo tra coloro che attendono un incremento e chi una flessione, attestandosi a +7,1 punti percentuali per la produzione (era -12,8 p.p. lo scorso trimestre), +8,3 per il fatturato (era -11,7 p.p.), +3,6 per gli ordini interni (era -14,4 p.p.) e +0,4 per l’occupazione (era – 5,8 p.p.). Ancora in recupero le attese per gli ordini esteri +13,2 per cento.