THIENE: COMUNE E CONFARTIGIANATO EVITANO L’APERTURA DI UN’IMPRESA ABUSIVA
“Quel che è accaduto è un esempio eloquente di collaborazione concreta e di impegno condiviso, tra Confartigianato e Comune, contro l’abusivismo in ogni sua forma, un fenomeno che crea distorsioni nel mercato, mancate entrate al Fisco, penalizzando soprattutto chi invece lavora nel pieno rispetto delle regole”, così Andrea Piovan, presidente del Mandamento Confartigianato di Thiene, commenta la scoperta, e relativa denuncia, del tentativo di avviare un’impresa da parte di chi non aveva tutte le carte in regola.
Tutto prende il via da una segnalazione del vicesindaco di Thiene, Alberto Samperi, in merito alla comunicazione di apertura di un parrucchiere con sede nel territorio comunale. L’aspirante imprenditore qualche giorno fa aveva infatti presentato tutta la documentazione necessaria allo Suap del Comune. Tra l’incartamento, però, spiccavano due attestati, rilasciati dall’Ente Autonomo per lo Sviluppo delle Arti e dei Mestieri, che certificavano ottenimento della qualifica e della specializzazione professionale per acconciatore uomo e donna (con tanto di logo della Regione Umbria, dell’Unione Europea, della Provincia di Perugia e numero verde da chiamare in caso di necessità).
Ma agli addetti è venuto un dubbio e si sono quindi rivolti alla locale Agenzia delle Imprese operante nella sede di Confartigianato. L’Agenzia è un servizio, promosso da Confartigianato, rivolto alle imprese e che in 24 ore lavorative autorizza l’avvio certificato dell’azienda a fronte di tutta la documentazione necessaria, verificandone la completezza e la veridicità.
Composto il numero verde riportato sull’attestato, al personale di Confartigianato ha risposto una voce che si è identificata come ufficio qualifiche professionali della Regione Umbria, sostenendo che i certificati erano regolari e che i corsi si erano svolti presso la Regione. Invece, da un ulteriore controllo effettuato tramite la Regione Veneto, si è appurato che gli attestati erano falsi. Nello specifico, in Umbria la materia della formazione è di competenza della Regione e non della Provincia e, per di più, chi ha fabbricato quegli attestati dimostra di essere quanto meno poco preparato visto che non esiste una “provincia regionale”. A questo punto Confartigianato, in accordo con il Comune di Thiene, ha deciso di contattare la Regione Umbria per un ulteriore controllo. La risposta non è tardata ad arrivare: l’ente in questione (Ente Autonomo per lo sviluppo delle Arti e dei Mestieri) non è accreditato dalla Regione, tanto che la stessa ha poi proceduto con regolare denuncia alla Procura perché ne viene utilizzato impropriamente il logo.
Verificato quindi il tutto, il Comune di Thiene ha emesso l’ordine di non proseguire l’attività intimando la chiusura dell’esercizio che potrà essere riaperto solo se presenterà regolare documentazione e avrà rimosso le cause che hanno determinato l’emissione dell’ordine.
“Questo episodio testimonia quanto importanti siano i controlli sulla regolarità delle attività produttive – commenta Samperi – per garantire un corretto sviluppo economico e una leale concorrenza tra imprese. L’aver scoperto questa falsificazione dei requisiti professionali, probabilmente determinerà un ulteriore fatto positivo, ossia che l’imprenditore, se vuole iniziare l’attività, dovrà assumere una persona qualificata , creando un nuovo posto di lavoro. Ancora una volta la collaborazione tra il Comune e le Associazioni di categoria, in questo caso Confartigianato, dimostra quanto il lavoro coordinato è importante per lo sviluppo economico del nostro territorio” .
“Il fatto che il Comune si sia rivolto alla nostra Agenzia delle Imprese dimostra che Confartigianato è un interlocutore affidabile e accreditato. Ricordo che l’attività dell’Agenzia non solo garantisce celerità nel disbrigo delle pratiche burocratiche, ma anche svolge una fondamentale azione di controllo sulla documentazione presentata verificandone da un lato la correttezza e l’autenticità e dall’altro la completezza. Come si è visto in questo caso. Un servizio, quindi, rapido ed efficiente e che nel caso specifico ha evitato spiacevoli conseguenze anche per i cittadini”, conclude Piovan.