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Zaia, Possamai, Granelli: dibattito sul rapporto tra Artigianato ed Europa

Sul rapporto tra Artigianato ed Europa sono intervenuti all’Assemblea Soci anche alcuni ospiti: Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza, e Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato Imprese.

Riflessioni imperniate a capire come e quanto l’Europa ‘agisca’ sul territorio e sulle imprese, e come vadano gestiti i rapporti con la UE. Dal dibattito, animato dalle domande del direttore di TVA Notizie, Gianmarco Mancassola, e del direttore del Giornale di Vicenza, Marino Smiderle, è emersa la necessità di un maggior riconoscimento delle PMI e dell’artigianato, elementi che caratterizzano il nostro Paese ma ben presenti anche nelle altre realtà nazionali europee.

GLI INTERVENTI

Zaia: Veneto, un modello europeo

Il rapporto tra Regione ed Europa funziona, e bene. Nel nostro territorio i fondi stanziati dall’UE vengono tutti utilizzati, anche quelli che altre aree del Paese non impiegano. Se nel Parlamento Europeo sedessero più rappresentanti di questo territorio, probabilmente certe situazioni non si verificherebbero, perché il nostro sistema produttivo non segue un modello “fordista”, ma quello della produttività diffusa. Basti pensare che l’80% delle piccole e medie imprese ha meno di 15 dipendenti e che siamo una sorta di “formicaio” sempre in movimento. Così, tutti concorrono al benessere del territorio. Abbiamo un network unico al mondo, tanto che le grandi imprese vengono da noi per realizzare molti dei loro prodotti. Fare l’artigiano, quindi, non è solo usare le mani, è usare soprattutto la testa. Il modello villetta-capannone è quello che ci ha portato dove siamo: a produrre 180 miliardi di Pil l’anno, contribuendo non poco con le nostre tasse al benessere di tutti. Il nostro, quindi, è un modello particolare che merita di essere rappresentato a Bruxelles da chi sa di cosa sta parlando. 

Possamai: rendere l’Europa più vicina

Anche nei rapporti con l’Europa, la preoccupazione maggiore delle imprese è la burocrazia. Confartigianato rappresenta un’associazione in grado di aiutare le aziende nel loro rapporto con le istituzioni, anche quelle apparentemente più “lontane”, come appunto l’Europa. Tali organizzazioni di rappresentanza stanno vivendo esse stesse un momento di cambiamento, restando però un presidio importante sul fronte del supporto alle imprese, grazie alla loro capacità e all’esperienza maturata nei rapporti con le istituzioni. La città di Vicenza è l’unica realtà veneta che, ormai da 15 anni, è domiciliata a Bruxelles, perché anche per i Comuni l’Unione Europea rappresenta una opportunità di crescita e di finanziamenti. Quindi, bene più Europa, ma anche Europa più vicina.

Granelli: responsabilità e concretezza

È piuttosto chiaro a tutti che l’importanza dell’Europa passa anche dal suo ruolo di regolatrice, in questo caso economica. Bisogna quindi che ci si attrezzi per dar seguito a quella politica industriale che, come ha detto il prof. Poma, da tempo manca. Fino ad ora siamo stati dei “solisti” bravissimi a portare i nostri prodotti in giro per il mondo, e il mondo ha apprezzato la nostra unicità. Se dunque l’epoca dell’omologazione è finita, per le nostre realtà si aprono tante opportunità, e il ruolo delle piccole e medie imprese passa anche attraverso l’Europa.
Se qualche anno fa c’è stato un tentativo di “disintermediazione”, cioè di ridurre il ruolo dell’associazionismo, con la pandemia e altre problematiche si è visto quanto invece sia importante e centrale quel ruolo, e il nostro modello organizzativo. Quel che auspico è che, acquisito dall’Italia nel 2011, finalmente si attui lo “Small Business Act” secondo lo spirito con cui è nato: normare e legiferare in funzione del tessuto territoriale. Quindi, responsabilità e consapevolezza dovranno guidare la nuova Europa.
In tema di sostenibilità, transizione digitale e Intelligenza Artificiale, abbiamo presentato il nostro Manifesto dove appaiono tre voci importanti: Competitività, Competenze, Credito. 

Sulla Competitività, come detto, servono norme che siano adeguate alla nostra dimensione; per le Competenze servono sostegni alla formazione continua e politiche migratorie realistiche; e poi c’è il tema degli incentivi da rendere accessibili, con un “decespugliamento” di quanto non è necessario. Il tutto dev’essere sostenibile da parte delle imprese, anche in termini economici e, quindi, passando per il tema del Credito. Al proposito, ricordo il grande capitolo dei pagamenti: se abbiamo ottenuto i pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni a 30 giorni, analogamente va pensato qualcosa nei rapporti tra i privati, perché per un’impresa la liquidità è fondamentale per andare avanti.