Skip to main content







ELENCO NAZIONALE DEI COLLABORATORI-RESTAURATORI: “PROMOSSI” TUTTI I CANDIDATI VICENTINI ASSISTITI DA CONFARTIGIANATO E FONDAZIONE VILLA FABRIS

Sono 10.116 i candidati ai quali il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo ha riconosciuto la qualifica di “collaboratore restauratore di beni culturali/tecnico del restauro”, e tra questi ci sono tutti i sette candidati che Confartigianato Vicenza e Fondazione Villa Fabris di Thiene hanno assistito nella complessa procedura di riconoscimento dei titoli richiesti.
In questi giorni il Ministero ha infatti pubblicato l’esito della procedura per l’acquisizione della qualifica e gli interessati saranno ora inseriti nell’elenco nazionale previsto dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, che consentirà di individuare con certezza le figure professionali per interventi nelle attività conservative dei beni culturali, al fine di assicurare l’ottimale esecuzione dei relativi interventi.
Si ipotizza che siano stati circa 2.000 i candidati che non hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica di collaboratore restauratore, e questo conferma l’intuizione avuta da Confartigianato Vicenza e Fondazione Villa Fabris nell’attivare uno specifico servizio di consulenza e assistenza per la preparazione della documentazione che gli operatori hanno dovuto presentare in occasione del bando. Ora, si vorrebbe continuare ad accompagnare e sostenere quanti hanno ottenuto la qualifica di “collaboratore-restauratore” con uno specifico percorso formativo che, secondo quanto previsto dalle Linee Guida Applicative del Codice dei Beni Culturali, li possa aiutare a ottenere la qualifica di restauratore, che richiede il superamento di una specifica prova di idoneità.
Nella recente visita compiuta dal ministro Franceschini a Vicenza, Confartigianato Vicenza e Fondazione Villa Fabris gli hanno per questo chiesto: che le prove di idoneità siano fissate con ampio anticipo, in modo da dare possibilità ai candidati di partecipare, se lo desiderano, a eventuali corsi di preparazione; che le modalità con cui saranno svolte (teoria e/o pratica) siano rese note al più presto; che siano definite le materie e i contenuti su cui i collaboratori-restauratori dovranno dimostrare la loro conoscenza e abilità.