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ViOro torna l’edizione autunnale dal 6 al 10 settembre. Marangon: “Buone le aspettative. Nonostante un clima internazionale incerto, a fare la differenza è la qualità e l’alta manifattura dei nostri prodotti”

Prende il via il 6 settembre, per concludersi il 10, Vicenza Oro Settembre in programma nel quartiere fieristico di Vicenza. La manifestazione quest’anno celebra i suoi settant’anni di attività e ospiterà più di 1.000 espositori, provenienti da 35 Paesi, tra i quali una quarantina di espositori associati a Confartigianato Imprese Vicenza.
Anche per questa edizione autunnale, i fari saranno puntati sulle nuove tendenze presentate all’interno dei padiglioni più distintivi della manifestazione, ovvero Icon, Look e Creation, quest’ultimo ospita i produttori di oreficeria, tra i quali undici aderenti alla collettiva di Confartigianato Imprese Vicenza. Spazio anche al mondo del B2C con VO’Clock Privé, l’evento dedicato all’orologeria e unica area aperta al consumatore.
In questo contesto si colloca il comparto Orafo Veneto che, a giugno 2024, conta 1.221 imprese che occupano 6.642 addetti. Di queste 873 imprese sono artigiane, con una incidenza dell’artigianato pari al 71,5%, e danno lavoro a 2.504 addetti, oltre un terzo dell’occupazione del settore (37,7%). La metà (51,4%) delle imprese orafe venete, pari a 627 aziende, si trovano in provincia di Vicenza, territorio storicamente specializzato nella lavorazione orafa, settore in cui lavorano 5.106 addetti, i tre quarti (76,9%) dell’occupazione regionale del comparto. Di queste 363 imprese sono artigiane, con una incidenza dell’artigianato pari al 57,9%, e danno lavoro a 1.637 addetti, un terzo dell’occupazione del settore (32,1%).

“Vicenza Oro rappresenta per il nostro comparto la manifestazione fieristica di riferimento più importante e l’aspettativa anche per questa edizione è di crescita in termini di ordinativi e fatturati – commenta Piero Marangon, presidente del Sistema Oreficeria e Gioielleria di Confartigianato Imprese Vicenza e Veneto -. L’edizione di settembre sarà inoltre la prima ad essere interessata dai lavori di ristrutturazione e riqualificazione del quartiere fieristico che porterà a una struttura all’avanguardia, degna rappresentazione dell’eccellenza del nostro distretto vicentino”. 

Il settore, infatti, presenta una marcata specializzazione distrettuale, con una forte concentrazione nelle province di Arezzo, Vicenza e Alessandria che complessivamente rappresentano il 65,9% delle vendite italiane all’estero del comparto nel 2023.

In particolare, nel 2023 la provincia di Vicenza ha esportato prodotti orafi per 2.162 milioni di euro, con un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente.

“Gli ultimi dati statistici dell’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza confermano una tendenza in crescita per il nostro comparto, proprio grazie al traino delle esportazioni”, prosegue Marangon. 

Nel 2023, infatti, le imprese orafe venete hanno esportato prodotti orafi per un valore di 2.650 milioni di euro. La gran parte (81,6%) proviene da Vicenza, che è anche la 2° provincia esportatrici in Italia del settore. Le esportazioni orafe venete registrano un aumento dell’1,2% rispetto al 2022, mentre i dati più recenti, relativi ai primi tre mesi del 2024 mostrano una accelerazione della crescita con una variazione pari a +16,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Quanto alle destinazioni dei prodotti orafi vicentini, prevalgono i mercati extra europei che pesano per l’81,5% dell’export, mentre i mercati dell’Unione europea rappresentano il 18,5%.

“I primi dati relativi al 2024 mostrano nel I trimestre un’accelerazione della crescita registrando per Vicenza un +18,5% rispetto al I trimestre 2023. Sebbene tuttavia i dati rilevino una crescita tendenzialmente in linea con quanto registrato negli ultimi due anni, le tensioni geopolitiche, in special modo sul versante mediorientale e la generale frenata dell’economia mondiale ci impongono la massima cautela nelle previsioni per la seconda metà del 2024 – continua Marangon-. La forte instabilità del prezzo del metallo prezioso che ha caratterizzato la prima metà di quest’anno, è un ulteriore fattore che inevitabilmente andrà a generare impatti sulla domanda di gioielleria, con effetti già visibili su alcuni mercati, primo fra tutti quello interno”. 

Sul fronte occupazione, i dati relativi ai primi tre mesi del 2024 rilevano a Vicenza un saldo occupazionale pari a +40 unità, in rallentamento rispetto al saldo di +115 registrato nel I trimestre 2023 e al +120 del I trimestre 2022. 

“Una attenuazione dovuta a un atteggiamento prudenziale da parte delle imprese per le instabilità economiche generali, anche per via della crescita del prezzo dell’oro, che non permettono previsioni a lungo termine – spiega Marangon-. Per il nostro comparto, come molti altri settori manifatturieri, il ricambio generazionale poi rappresenta un tema particolarmente delicato anche a fronte della mancanza di personale con le competenze richieste. Quest’ultimo è un argomento che richiede la massima attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti partendo dal mondo della scuola. A Vicenza però possiamo contare su una scuola ad indirizzo orafo, la Gold Academy Vicenza 1858, sempre più attrattiva verso i giovani, e non solo. Un’ampia e completa offerta formativa che è confermata dal costante aumento delle iscrizioni, in special modo quelle che interessano i due corsi ITS (Fashion Jewellery Coordinator e Digital Jewellery Design). Questo dimostra che si è sulla giusta strada, ma fondamentale sarà il coinvolgimento e la collaborazione attiva da parte delle imprese del distretto: solo così, infatti, si potrà garantire una continuità al comparto”.

Comunicato 89