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Settore orafo verso il 2025: successi e prospettive da VicenzaOro

Una edizione positiva, in linea con le aspettative del comparto: è questo uno dei commenti più frequenti tra gli espositori vicentini dopo l’edizione settembrina di “VicenzaOro”.

La manifestazione, giunta alla sua 70esima edizione, ha infatti registrato una buona affluenza di visitatori provenienti da più di 100 Paesi, con in testa l’Europa che ha rappresentato circa il 60% degli arrivi, poi l’Asia e il Medioriente. 1200 invece gli espositori presenti alla kermesse, di cui una quarantina quelli iscritti a Confartigianato Imprese Vicenza. 

“Da parte del nostro settore il bilancio di questa edizione è sicuramente positivo – commenta Piero Marangon, presidente provinciale del Sistema Oreficeria e Gioielleria –. Gli operatori in visita sono stati numerosi, e in particolar modo vanno evidenziate la qualità e concretezza di molti dei buyer giunti in visita ai nostri stand, frutto anche del lavoro dell’ente fiera IEG di concerto con l’ICE. La raccolta ordini è stata soddisfacente, anche se non cospicua come l’anno scorso, ma era prevedibile, considerando il clima di incertezza dovuto all’instabilità dei prezzi e all’attuale scena geopolitica. Ciò nonostante, guardiamo fiduciosi all’anno nuovo”.

LE PROSPETTIVE

Marangon sottolinea come ci sia stata “una forte oscillazione, quella del prezzo del metallo prezioso, che lo scorso luglio ha superato i 70 euro al grammo. Un’incidenza comunque minore sul gioiello di alta gamma rispetto al prodotto più basico, come ad esempio il catename. È proprio per questo che la nostra attenzione si deve indirizzare verso le piccole realtà artigiane, che sono maggiormente esposte all’instabilità e alla crescita del prezzo dell’oro”. 

Sulla scia degli ottimi numeri registrati nelle ultime edizioni, la fiera VicenzaOro si sta sempre più affermando come hub di riferimento per il settore della gioielleria di alta gamma in Europa, in grado di competere con manifestazioni internazionali altrettanto “storiche” come JCK Las Vegas e Jewellery e Gem World Hong Kong, non solo per le eccellenze del Made in Italy provenienti dai principali distretti orafi, ma anche e soprattutto per la capacità di anticipare le nuove tendenze.

Una crescita a livello internazionale, quella della manifestazione vicentina, supportata anche dall’importante investimento di 60 milioni di euro sostenuto da IEG per riqualificare il quartiere fieristico. Il termine dei lavori è fissato al 2026, quando nascerà un nuovo e moderno padiglione che andrà a sostituire la famosa “chiocciola” di un tempo. L’edizione appena conclusasi è stata infatti la prima edizione interessata dalla nuova disposizione temporanea, che ha visto l’installazione di alcune tensostrutture in sostituzione del vecchio padiglione già abbattuto. 

Il bilancio di questa edizione è comunque positivo: molti i buyer internazionali “storici”, nonostante lo stato d’animo sia rimasto improntato alla prudenza di fronte a uno scenario ancora incerto. 

Le attese del comparto per la fine del 2024 sono comunque di crescita rispetto all’anno precedente, e tra i “brillanti” padiglioni della fiera si è respirato un clima fiducioso riguardo all’avvio del nuovo anno. Occhi puntati, perciò, sulla prossima edizione di VicenzaOro, in programma dal 17 gennaio 2025.