Materie prime per l’Italia e l’Europa
L’importanza strategica: la vera sfida geopolitica del prossimo decennio. Un incontro il 14 ottobre al Centro Congressi Confartigianato
Saranno le materie prime la vera sfida geopolitica del prossimo decennio. L’Italia ha un limitato numero di giacimenti di gas, non possiede petrolio, rame, gomma naturale e terre rare. Inoltre, la necessità di un settore può inficiare l’economicità di altri ambiti produttivi; l’aumento della domanda di batterie elettriche ha fatto lievitare la richiesta di nichel e cadmio, minerali che in ambito industriale sono utilizzati per diversi scopi, ad esempio negli acciai inossidabili.
Se ne parlerà lunedi 14 ottobre alle 18, al Centro Congressi di Confartigianato Imprese Vicenza – Sala Fraglie, guidati da Paolo Gila, giornalista economico-finanziario della RAI di Milano (che ha recentemente scritto assieme a M. Mazziero il libro “Le mappe del tesoro”) con:
- Gianclaudio Torlizzi – “Consigliere del Ministro della Difesa per le materie prime critiche. Membro del Comitato Scientifico del Policy Observatory – Luiss SoG”.
- Carlo Pellegrino – Amministratore Unico MECSERVICE SRL
- Moreno Michelazzo – CEO Torneria P.M.S. s.r.l.
L’Europa, sulle materie prime, è molto dipendente dalle importazioni, l’Italia lo è completamente. La Commissione Europea ha riconosciuto l’urgenza di affrontare questa crescente interdipendenza e ha identificato 34 materie prime critiche, di cui l’Europa ha bisogno. In quest’ottica, il Governo italiano, ha approvato ad agosto la legge sulle materie prime critiche, che recepisce il regolamento Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea e getta le basi per riaprire le miniere in Italia.