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Cavion sul taglio della BCE del costo del denaro. “Un primo passo importante. L’accesso al credito è fondamentale per gli investimenti e la crescista delle imprese”

“Quello dell’accesso al credito è uno dei punti sui quali abbiamo sempre tenuto alta l’attenzione ricordando quando sia fondamentale per le imprese in chiave di crescita e sviluppo. Lo abbiamo ripetuto in più occasioni: occorre chela BCE metta le Banche nelle condizioni di “dare credito” a chi vuole fare impresa perché, anche nel contesto degli obiettivi fissati dall’Unione, per esercitare ogni attività le risorse finanziarie servono con tassi di interesse più contenuti perchè fino ad oggi il loro livello ha scoraggiato molti imprenditori ad investire nelle loro imprese. Se poi aggiungiamo l’accesso agli appalti pubblici, gli effetti di una cultura del “pagamento puntuale”, sia nel pubblico che nel privato, si può garantire una maggiore liquidità alle imprese. Le piccole imprese devono crescere potendo però essere messe nelle condizioni di attuare una corretta pianificazione economico-finanziaria”. Questo il commento del presidente di Confartigianato Imprese, Gianluca Cavion, a fronte della notizia dell’attesa decisione da parte del Consiglio direttivo della BCE sulla riduzione dei tassidi 25 punti base.“La riduzione del costo del denaro diventa fondamentale, in un contesto in cui si registra il rallentamento dell’inflazione dell’Eurozona, che ad agosto era sceso al 2,2% (era 2,6% a luglio). Anche se, dopo progressivi aumenti, il segnale, seppur positivo, riteniamo sia ancora troppo timido per produrre grandi cambi di scenario”, aggiunge Cavion. Si attende che gli annunci della Banca centrale di ulteriori riduzioni in altre due manovre di 25 punti entro la prossima primavera, possano portare un significativo stimolo agli investimenti.

Confartigianato Imprese Veneto e con essa Confartigianato Vicenza restano infatti caute sulle prospettive per le imprese, anche perché dalle analisi del Centro Studi della Federazione, in Italia e in Veneto si delinea un quadro congiunturale ancora debole. 

Le imprese sono state molto penalizzate dal caro-tassi durante la stretta monetaria prova ne sia il fatto che l’accesso al credito è notevolmente diminuito. Il clima di incertezza, tra caro energia e prezzi, la situazione geopolitica, ora anche l’export che risente della stagnazione in Germania, non incentiva gli imprenditori a programmare nuovi investimenti. E anche questa diminuzione dei tassi, nonostante le famiglie potranno averne benefici soprattutto sui mutui variabili, non farà ripartire i consumi. 

Tra il 2020 e maggio 2024 in Italia l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese è calato dell’1,9% (con un picco nelle costruzioni del 13,7%), mentre il Veneto ha optato per un periodo di attesa, con una flessione dei prestiti del 6,5% e in un solo anno dal 2023 al 2024 dell’8,6%. Il costo del credito a luglio 2024 è stato del 5,34% (era 5,33% a giugno), superiore di 28 punti base al tasso medio di 5,06% (era 5,07% a giugno) rilevato nell’Eurozona e risultando superiore al costo registrato nei maggiori paesi europei, anche a causa delle maglie sempre più strette delle Banche.
“Per un’impresa di piccole e medi dimensioni chiedere credito è una strada in salita: molte imprese chiedono credito per operare quegli investimenti necessari alla loro crescita e che possono rappresentare importanti ‘biglietti da visita’ per la successiva domanda”, aggiunge Cavion.

Nei due anni di stretta monetariale Pmi italiane hanno visto salire gli oneri finanziari sui prestiti di 371 punti base, 48 punti in più dell’incremento di 323 punti registrato in Eurozona.  Le tensioni sul costo del credito hanno dunque contribuito a ridurre la domanda di prestitidelle imprese, i quali in Italia a luglio sono in flessione del 4,1% su base annua, mentre nell’Eurozona si rileva un aumento dello 0,6%. A supporto delle imprese Fidi Nordest, storico confidi promosso da Confartigianato Vicenza: 

“Negli ultimi tre anni  – commenta Alessandro Vicino, presidente di Fidi Nordest – abbiamo sostenuto l’economia dei territori in uno dei periodi tra i peggiori dal dopoguerra, tra crisi pandemica e tensioni inflattive, in un contesto estremamente critico per il credito alle MPMI nonostante le ingenti risorse stanziate dallo Stato nel periodo emergenziale”.  L’aumento delle Garanzie stanziate testimonia l’importante ruolo del Confidi per il sostegno alle micro e piccole imprese in permanente restrizione creditizia da parte del sistema. “Ancora una volta – continua il presidente, Fidi Nordest ha dimostrato di affrontare in maniera efficace le sfide dell’economia e non rallentare la corsa alla crescita dei suoi progetti strategici”. 

“In un momento in cui la transizione digitale e green possono fare la differenza, soprattutto per le imprese inserite in filiere di valore, le imprese hanno bisogno di tutto il sostegno possibile”, conclude Cavion. 

Comunicato 99