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Il Movimento Donne Impresa l’11 dicembre festeggia 30 anni di attività. Sempre più forte la presenza delle donne alla guida delle imprese e nelle imprese. Pozza: “Tanti i traguardi raggiunti ora serve un cambio di passo”

Nasceva 30 anni fa il Movimento Donne Impresa in seno a Confartigianato Imprese Vicenza, un traguardo che viene sugellato con un incontro, in programma mercoledì 11 al Parco delle Stagioni di Costabissara alle 18.30, con al centro il tema “Creare ambienti di lavoro che sostengano la parità e il benessere in azienda”.

Ospite dell’evento sarà Isabella Giacometti che guiderà in un viaggio alla scoperta del ruolo cruciale che gli ambienti lavorativi possono avere nel promuovere il cambiamento e l’inclusività. Attraverso esempi pratici e riflessioni teoriche, si scoprirà come progettare spazi e dinamiche aziendali capaci di favorire il benessere collettivo.
Quello dell’imprenditoria femminile è uno spaccato che a fine 2023 nel vicentino contava 15.802 imprese femminili, pari al 20% delle imprese totali, di cui 3.885 imprese artigiane, con una incidenza sul totale artigianato pari a 17%. Sempre a fine 2023, a livello provinciale erano 7.105 le donne a ricoprire cariche imprenditoriali nell’artigianato, rappresentando così il 23,2% delle persone con cariche nelle imprese artigiane, quota leggermente più alta di quella registrata a livello regionale (22,5%). Questi i dati rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza che, passando ai dati nel lungo periodo, nota che le donne imprenditrici segnano una contrazione del 3,2% rispetto al 2019, variazione però più contenuta del -5,6% registrata dai colleghi imprenditori nello stesso lasso di tempo.
Al dettaglio delle cariche, si osserva inoltre una altra differenza: le imprenditrici titolari crescono dello 0,7% negli ultimi 4 anni, mentre i titolari uomini sono in calo del 4,4%. Per le donne, anche nel lungo periodo l’unica carica ricoperta che registra una flessione è quella dei soci che segna un -18,3%, variazione più contenuta del -26,7% degli imprenditori uomini che ricoprono la carica di socio.
Dalle imprenditrici alle collaboratrici, in provincia di Vicenza sono 167.316 donne occupate, con un tasso di occupazione pari al 62,3%, pari a 15 punti percentuali inferiore a quello maschile. Dall’Ufficio Studi di Confartigianato sull’occupazione dipendente nell’artigianatosi osserva inoltre una maggiore dinamicità per le donne lavoratrici che nel post pandemia mostrano crescite ben più intense rispetto a quelle osservate per i colleghi maschi. In particolare, nel 2023 a fronte di una sostanziale invariabilità dei dipendenti uomini, le donne crescono del 3,3% rispetto al 2022.

Complessivamente quindi, stando ai dati Istat sull’occupazione per genere e posizione professionale, disponibili a livello regionale, in Veneto l’occupazione femminile è fortemente cresciuta negli ultimi 4 anni, segnando un +5% rispetto al 2019, anno pre pandemia. Tuttavia, si rileva che la crescita è dovuta esclusivamente alle occupate dipendenti che aumento del 7,7% rispetto al 2019, mentre le occupate indipendenti calano del 9,8% nello stesso periodo. Dinamica simile, ma di intensità ben più contenuta, per gli uomini: l’occupazione maschile sale del 2,1% rispetto al 2019, variazione che è sintesi di una crescita del 3,1% dei dipendenti maschi e di una leggera contrazione pari a -0,7% per gli indipendenti maschi.
Se Vicenza avesse il tasso di occupazione femminile di Bologna (pari a 69,4%, il più alto in Italia) ci sarebbero 19.040 occupate in più, di cui 2.542 imprenditrici o lavoratrici autonome, e si creerebbe una maggior ricchezza per 1,3 miliardi di euro, con una crescita del valore aggiunto del 4,6%.
Altro fronte è l’incidenza dell’istruzione sulle carriere lavorative delle donne. Il primo dato rilevato è che le donne sono più performanti nello studio: infatti in Veneto tra i 30-34 anni la quota di donne laureate è pari a 40,9%, contro i 25,4% degli uomini. Questo consente loro di cogliere più occasioni nel mondo del lavoro: si osserva, infatti, una correlazione a livello regionale tra quota di laureate e tasso di occupazione femminile. Tuttavia, nel mondo del lavoro prevalgono ancora condizioni migliori per gli uomini: la quota di donne sovra istruite rispetto alla professione svolta è del 30,5%, contro il 25,7% tra gli uomini.
“I dati raccontano quanto l’imprenditoria femminile sia stata tenace e si sia messa in gioco. In questi 30 anni di attività abbiamo visto letteralmente il mondo cambiare e con esso anche la percezione della presenza femminile nel mondo del lavoro – spiega Sabrina Pozza, presidente provinciale del Movimento-. Ora nuove sfide ci attendono a partire della parità di genere nei riconoscimenti economici, passando per sistemi di welfare che permettano di conciliare davvero famiglia e lavoro. Momenti come quello dell’11 dicembre ci aiutano a capire di più e meglio come si possa lavorare tutti assieme per questi obiettivi nell’interesse più ampio delle comunità in generale e del mondo dell’impresa in particolare”.

Comunicato 151