Valorizzare il brand e posizionarsi con ironia e creatività
Come intercettare l’interesse del cliente/consumatore? Come rendere riconoscibile il proprio brand? In un contesto, soprattutto social, dove “posizionarsi” diventa sempre più difficile, su cosa deve puntare l’azienda che voglia farsi notare?
Questi i temi approfonditi nel corso della giornata “Nice to Brand you”, appuntamento promosso dalla Categoria Comunicazione di Confartigianato Imprese Vicenza, organizzato in collaborazione con il DIH Vicenza e finanziato da Ebav, che ha visto protagonisti due esperti del settore: Paola Toini e Riccardo Pirrone (creativo che ha portato il nome di un’agenzia funebre ad essere conosciuta a livello nazionale grazie alle sue campagne uniche per ironia ed efficacia). Lo stesso Pirrone è stato poi ospite di una conversazione aperta al pubblico. Punti di partenza: capire cosa rende unica l’azienda, quali sono gli elementi che la distinguono dagli altri competitor, o su cui vuol puntare, conoscere bene il proprio target. Poi largo alla creatività che però, come hanno spiegato i due professionisti, non è certo sinonimo di improvvisazione, ma risultato di conoscenze, approfondimenti e tanto lavoro.
I SUGGERIMENTI
Con Toini si è partiti dai “fondamentali”, ovvero cosa meglio rappresenta un’azienda sul mercato, cosa la fa immediatamente riconoscere dal target di riferimento. Perché quei clienti/consumatori ci conoscono e riconoscono subito? O dovrebbero farlo? Perché il brand aziendale porta con sé una serie di valori che rendono quell’impresa diversa dalle altre? Valori sui quali però serve coerenza, al contrario c’è il rischio di perdere in credibilità e quindi di essere abbandonati dal pubblico.
I valori indubbiamente sono oggi ciò che meglio distinguono un’azienda/prodotto da un’altra e producono business. Se abbiamo un brand forte, ha detto Toini, l’attenzione e la predisposizione all’acquisto dei clienti aumenta di nove volte, si ha il doppio delle possibilità di avere prezzi più alti dei concorrenti, e in prospettiva di può crescere quattro volte rispetto a quando siamo partiti.
Valori intesi in senso lato, ma anche come sapersi distinguere dagli altri. In questa “diversità” stanno la distinzione rispetto ai competitor e la riconoscibilità. Da qui il posizionamento tanto nella mente del cliente/consumatore (la mia azienda, se si pensa a quel prodotto, è tra la prime a essere ricordata) quanto nel mercato, quindi nei confronti dei diretti concorrenti. Si passa così dal brand al “branding”.
In questa capacità distintiva e di “riconoscimento” ben s’inserisce l’esperienza di Pirrone che, giovanissimo, incontrò il proprietario di una nota azienda di pompe funebri. Da un lato una creatività vulcanica, dall’altra un imprenditore che ha saputo superare tabù e luoghi comuni, ed ecco che ne sono nate campagne pubblicitarie ironiche, irriverenti, divertenti, talvolta schierate, ma che hanno sempre fatto centro: ovvero catturato l’attenzione del pubblico e reso immediatamente riconoscibile il marchio e la sua cifra di “divertissement”, la sua leggerezza mai banale né sciocca. In pratica, l’azienda in questione è diventata un brand nel momento in cui a distinguerla sono stati, oltre a logo e design, anche il messaggio e il tono usato nei messaggi,, verbali e iconografici. Tutto questo, naturalmente, hanno ribadito i due ospiti, è frutto di un processo creativo lungo, che presuppone conoscenza del proprio pubblico ma anche di carattere trasversale, basti pensare ai giochi di parole e alle frasi a effetto create da PIrrone. Una creatività che si somma ad altre competenze: per questo nel processo di “branding” sono coinvolte più competenze e l’aggiornamento è fondamentale.
Il video completo dell’intervento di Riccardo Pirrone →
Paola Toini: si occupa di comunicazione dal 1997, consulente, formatrice e project manager (paolatoini.it)
Riccardo Pirrone: esperto di comunicazione, social media manager, la sua agenzia cura molti brand tra cui Taffo, Unobravo, Acqua Rocchetta, Sorgenia, Roadhouse, Medici Senza Frontiere, 3BMeteo, Foxy e molti altri. Co-fondatore di Wonty Media, l’unica agenzia di influencer marketing con focus su comedy, diversity & inclusion.