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Sul mismatch nella domanda/offerta di lavoro nel vicentino

Nel 2024 Vicenza ha registrato una difficoltà di reperimento di manodopera pari a 53,9%, più alta del dato regionale (51,5%). Per le micro e piccole imprese, nella loro totalità, il problema è più sentito, infatti, riscontrano una difficoltà di reperimento del 57,2%, con uno scostamento di 3,3 punti percentuali rispetto alla ricerca di personale del totale imprese. Inoltre, le MPI vicentine hanno la più alta difficoltà di reperimento in Veneto, subito dopo le MPI di Rovigo (57,4%), superiore di 2,2 punti percentuali rispetto alla media regionale (55,0%).

In valori assoluti, delle 45.730 entrate previste dalle MPI in provincia di Vicenza nel 2024 ben 26.139 lavoratori sono “introvabili”, ossia di difficile reperimento.

Tra le professioni più richieste dalle imprese (totali) vicentine nel 2024 sono: esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (10.570 entrate previste, difficoltà di reperimento 54%); addetti alle vendite (7.160, difficoltà 35%); personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (5.540, 30%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (2.590, 72%).
“In questi giorni si chiudono le iscrizioni al prossimo anno scolastico. La scelta del percorso dopo le medie è fondamentale anche per il tessuto economico del nostro territorio per questo, con le altre associazioni, promuoviamo momenti di riflessione e conoscenza agli studenti affinché facciano una scelta quanto mai consapevole ma anche in un’ottica di prospettiva lavorativa futura – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion- Non solo, Confartigianato nel tentativo di rispondere al pressante bisogno di risorse umane che le nostre aziende costantemente ci sottopongono, offre una doppia opportunità di incrocio domanda offerta di lavoro. Da un lato con una ricerca ‘attiva’ di determinati e specifici profili professionali; dall’altro mettendo a disposizione dell’impresa i nominativi dei candidati che rispondono agli annunci lasciandola poi libera di selezione autonoma o attraverso agli specialisti di Manpower.In entrambi i casi, le aziende interessate saranno seguite dall’Area Capitale Umano per la gestione del servizio”.
“Quando poi si trovare le risorse umane più adeguate, la consapevolezza dei nostri artigiani è quella di trattenerle. In questo senso il sistema di welfare contrattuale incardinato sulla bilateralità, piani di welfare aziendale, strumenti di conciliazione, e chiari percorsi di crescita professionali all’interno dell’impresa, costituiscono benefici e plus in termini per i lavoratori”, aggiunge Cavion.

Comunicato 20