
Chiusa la prima fase del RENTRi
Da giovedì 13 febbraio nuova modalità per la tracciabilità dei rifiuti. Da Confartigianato la richiesta di un prolungamento della finestra delle iscrizioni
Il 13 febbraio si è chiusa la prima fase riguardante l’adozione della nuova modalità di tracciabilità dei rifiuti. Si tratta del RENTRi acronimo di Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti, che introduce un modello di gestione digitale per la tenuta dei registri di carico e scarico e l’emissione dei formulari di identificazione dei rifiuti.
I vecchi modelli, quindi, non sono più attivi con il rischio, in caso di mancata adozione dei nuovi modelli dei formulari di identificazione dei rifiuti da parte delle aziende, di non poter accedere agli impianti di smaltimento.
La novità tocca da vicino le imprese artigiane considerato che questo primo scaglione, avviato il 15 dicembre, coinvolge imprese o produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, e tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali (quindi anche gestori ambientali operanti nel settore rifiuti).
Le modalità tecniche di compilazione dei registri e operative del sistema, inclusa la trasmissione dei dati, sono definite dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) con il supporto di Unioncamere e l’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Un passaggio dal ‘cartaceo’ che sta creando qualche difficoltà: anche per questo Confartigianato Imprese, con altre realtà associative, ha chiesto un prolungamento della finestra delle iscrizioni considerato che, chi non sarà a norma potrà incorrere in sanzioni che vanno dai 500 ai 2mila euro nel caso di rifiuti non pericolosi, dai mille euro e fino a 3mila invece per quelli pericolosi.
“Quello della tracciabilità dei rifiuti è un tema che ha visto susseguirsi nel tempo norme e disposizioni con relative modifiche, aggiustamenti, correzioni, passando anche dal famigerato SISTRI. Tutto questo si è tradotto per le imprese in incertezza, rincorsa all’ultima novità, produzione di documentazione poi magari da rivedere o da stralciare – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion-. Ora siamo arrivati al RENTRi che, nelle intenzioni, dovrebbe essere la via definitiva per la gestione dei rifiuti. Da tempo i nostri uffici sono al lavoro per affiancare le imprese in questa nuova modalità e per offrire un servizio ad hoc di tenuta del registro, tanto che Vicenza è diventata un solido punto di riferimento nel sistema associativo, anche nei tavoli ministeriali di discussione sul tema. Va però detto che, complice la pausa natalizia, e proprio perché per anni le modifiche all’ultimo momento non sono mancate, molti sono passati al nuovo sistema a ridosso della scadenza”.
Non solo, tra le criticità evidenziate da Confartigianato Imprese c’è la richiesta alle aziende di un passaggio dal cartaceo al digitale. Una soluzione condivisibile e al passo con i tempi, ma richiede competenze, e strumentazioni, senza che ci sia stato un accompagnamento. Infatti, il portale del RENTRi è stato reso disponibile solo a metà gennaio, e questo non ne ha facilitato la conoscenza di imprese e professionisti.
“Ancora una volta quindi tempi incerti e lunghi da parte del legislatore con richiesta di adeguamento pressoché immediata per chi deve applicare regole peraltro, talvolta, nemmeno troppo chiare – continua Cavion-. A tutto ciò si aggiunge poi, nella fase di predisposizione del formulario, la richiesta di una mole di documentazione cartacea, di copie, e di replica del tutto, che richiede tempo. In questo caso sono soprattutto i piccoli trasportatori ad avere le maggiori difficoltà”.
Da qui la richiesta di Confartigianato Imprese di un prolungamento della finestra per le iscrizioni. “Come detto, c’è il rischio che chi non si adegua al nuovo sistema non riesca a smaltire i rifiuti o che qualche impianto resti bloccato: anche queste strutture, infatti, devono essere in regola con il nuovo Registro – aggiunge Cavion-. Insomma, qualche preoccupazione c’è. Se l’obiettivo è quello di definire un tema delicato come la gestione di rifiuti va dato modo alle imprese di valutarne l’impatto sotto tutti i punti di vista. In questi giorni è in discussione al governo lo slittamento per l’avvio delle sanzioni e dei termini dei vari scaglioni: un segnale di attenzione per le imprese. Sarà nostra cura seguirne gli sviluppi per aggiornare le aziende interessate”.