ALESSANDRO NORDIO PRESIDENTE VENETO E NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO TAXI: “SULLA SCIA DELL’AUTOTRASPORTO ANCHE IL SETTORE TAXI SI FERMA DAL 9 AL 13 DICEMBRE”
Il settore taxi ha proclamato, dopo l’autotrasporto, lo stato di agitazione della categoria per il taglio del 15% del contributo per l’accisa sul carburante. Ne parliamo con Alessandro Nordio presidente veneto e nazionale di Confartigianato taxi “Il settore taxi non gode di alcun ammortizzatore sociale, cerchiamo di fronteggiare la crisi con nostre capacità, dopo un crollo verticale della redditività pari al 40% rispetto alla situazione ante 2008. La riduzione del credito d’imposta pari al 15% spettante per l’accisa potrebbe essere un altro duro colpo al nostro settore, che soffre una generale sfiducia nei confronti del Governo poco incline ad accogliere le nostre proposte accampando un generico e fuorviante principio di concorrenza. Il settore taxi soffre di una crisi strutturale dovuta all’eccesso di offerta a fronte di una domanda sempre più scarsa data da una contrazione del mercato dovuta a ragioni socioeconomiche complessive ma anche all’aumento della concorrenza data dai servizi di cortesia, shuttle, tour operator, organizzatori di manifestazioni/congressi. E non da ultimo da operatori di altri paesi, con costi più bassi dei nostri che effettuano una concorrenza al limite della legalità. In questo senso i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dalle CCIAA sul numero delle imprese con il nostro codice ATECO che identifica il comparto taxi rispetto al totale evidenzia un dato discordante che andrebbe verificato. Le nuove tecnologie di geolocalizzazione delle vetture, verso il quali non si è tendenzialmente contrari, hanno superato il vincolo territoriale proprio del servizio taxi. Noi tassisti con le nostre cooperative radiotaxi abbiamo scarse risorse economiche, che peraltro non sono orientate verso un unico progetto, e avremmo bisogno di un adeguato sostegno per sviluppare forme di organizzazione più moderne.