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ALL’ETICHETTA “A LETTURA FACILITATA” NATA A VICENZA IL MARCHIO DfA QUALITY

Prestigioso riconoscimento di utilità sociale
per il codice grafico in tessuto a rilievo nato dal progetto Libero Accesso Confartigianato 2010:
un brevetto innovativo che entrerà in produzione

Non sono molte le aziende che possono fregiarsi del Marchio di Qualità DfA, il riconoscimento che Design for All Italia, l’ente impegnato a sostenere la realizzazione di prodotti che oltre  alle norme e regole “rispettino la dignità e la diversità umana”, assegna annualmente per certificare e valorizzare scelte così consapevoli e socialmente utili. Di recente, per esempio, tale riconoscimento è andato a colossi del calibro di Autogrill Spa e Bticino.
Alla luce di tutto ciò, assume un significato ancora maggiore il fatto che a ottenere il Marchio DfA Quality sia stata anche la “Etichetta a lettura facilitata” per articoli tessili nata in seno al progetto Libero Accesso 2010 promosso da Confartigianato Vicenza, frutto di un lavoro di gruppo già brevettato in Italia e presto a livello europeo e la cui produzione verrà avviata della ditta Trezeta Accessori di Damiano Zarantonello di Cornedo Vicentino.

La consegna dell’attestato è avvenuta a Milano, alla Rotonda Besana, nel convegno organizzato durante la mostra “Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani” promossa dalla fondazione Valore Italia e dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nella motivazione di conferimento del Marchio Qualità, concesso da Design for All Italia attraverso il presidente Luigi Bandini Buti,  si legge che “si tratta di un caso in cui il processo DfA è stato osservato dall’inizio alla fine”.
Il codice che contraddistingue la “Etichetta a lettura facilitata” è nato dal desiderio di risolvere il problema della manutenzione dei capi di abbigliamento soprattutto da parte di chi ha qualche difficoltà di lettura e/o interpretazione. Da qui è partito un percorso con il coinvolgimento di non vedenti, ipovedenti, studenti del liceo artistico (che hanno contribuito alle prime bozze con la freschezza e l’immediatezza di comunicazione tipica dei giovani), artigiani, progettisti e operatori nel settore della disabilità. Ognuno ha portato le proprie competenze, la propria esperienza, ma ha anche sollevato problematicità, risolte attraverso la collaborazione con gli altri compenti del gruppo. Alla fine ne è nato un prodotto veramente “for all” e cioè utile a tutti, vista l’immediatezza dei messaggi grazie a un codice (con simboli in rilievo) facile, transculturale e translinguistico. Il codice utilizzato, infatti, è dato dalla combinazione di 3 simboli (lavaggio, asciugatura e stiratura) e di 2 simboli che determinano la modalità operativa del trattamento. L’etichetta/codice è, così, coerente con  la filosofia del Design for All: valorizza la diversità umana, promuove l’inclusione sociale e l’uguaglianza, è di facile e gradevole fruizione per tutti i potenziali utilizzatori, non ghettizza fisicamente o psicologicamente l’utenza, è bella, è sostenibile socialmente, ambientalmente ed economicamente, migliora un aspetto della qualità della vita. Un prodotto, quindi, che ha perfettamente centrato i principi del DfA, coinvolgendo sin dall’inizio committenti, progettisti del settore ed esperti, confrontandosi con gli utenti in ogni passaggio del progetto. Ultimo aspetto, la produzione: con 56 diverse etichette si possono soddisfare tutte le combinazioni delle tre fasi di manutenzione.
Hanno partecipato al progetto: Renato Toffon, graphic designer; Nadia Bertoldi, istruttore tecnico e product manager in una cooperativa sociale; Francesca Biasiotto, presidente Unione Ciechi Vicenza; Andrea Cocco, progettista; Claudio Dal Santo, presidente del Gruppo Sportivo Non Vedenti Vicenza; Damiano Zarantonello, artigiano e produttore di etichette, consulente di produzione; Maurizio De Visini, fisioterapista e consulente per ciechi; Alessandro Maistrello, consulente per gli ipovedenti; Massimo Treu, artigiano e consulente tecnico; Alessandro Zagati, esperto in daltonismo.